L'euro perde terreno neiconfronti del dollaro. In sé la notizia di questo deprezzamentonon fa felici gli investitori sul mercato dei cambi del forex chehanno posizioni aperte. Ma questo alla gente non interessa.Probabilmente vorranno capire come mai succede il contrario di quantogli fu detto alla costituzione della moneta unica, che avrebbe cioèprotetto maggiormente le economie nazionali evitando crisi rovinose,cosa puntualmente disattesa dalla terza recessione nella quale èprecipitata l'Italia. Proviamo a cercare di capire imotivi del perché l'euro perde valore.

La deflazione europea

Il primo motivo ce lo dice Mario Draghiquando parla di deflazione, ossia l'opposto dell'inflazione, constagnazione di consumi e investimenti. Le banche ricevono liquiditàdalla Bce per concedere prestiti ai cittadini e alle imprese,cercando così di incentivarne la ripresa economica. E invece succedeche le banche non prestano e con i soldi della Bce ripianano le lorosofferenze derivate dai loro errori di valutazione finanziaria. Menosoldi nel sistema, più crisi, più deflazione, aumento del petrolioe calo dell'euro: tutto chiaro fin qui ? Ecco perché la Bce è la primaresponsabile del deprezzamento dell'Euro, trovando in questamisura di politica monetaria l'antidoto alla strapotenza del dollaro.

Le divergenze con gli Usa

In questa divergenza tra politichemonetarie, quella della Fed col rialzo dei tassi e con ilQuantitative Easing di tipo espansivo e quella della Bce conl'emissione delle Tltro, gli operatori sono spinti a comprare dollarie vendere euro, andando a trovare alternative di investimento sutitoli con migliori rendimenti in altri mercati.

A gioco lungo,iniziando dallo scorso luglio, si è ottenuto il calo dell'euro chedalle soglie di quota 1,40 è piombato a ridosso degli 1,28 di questasettimana. Inoltre, le diverse prospettive dicrescita economica nei due continenti, decisa quella americana efragile quella dell'eurozona, conferiscono un'ulteriore spintadepressiva alla quotazione dell'euro.

Fin dove si estenderà questa spintadepressiva nell'euro è un esercizio contabile e tecnico condotto daanalisti con le più svariate opinioni, spesso influenzate davariabili politiche difficilmente leggibili in anticipo. Si va daicatastrofici 1,05 di Morgan Stanley ai più ottimistici 1,22dei giapponesi di Bank Of Tokio. Quali che siano i motividi questo andamento una cosa è certa: è in atto una vera epropria guerra monetaria tra America ed Europa che sta producendotroppe vittime sul campo e solo le banche potranno concluderla con unarmistizio.