Gli "stress test" pubblicati dalla BCE, nella speranza di convincere i mercati finanziari circa lo stato di salute delle banche dell'Unione Europea, certificano un certo miglioramento della situazione non ancora sufficiente per garantire una reale stabilizzazione.
I test erano suddivisi in due parti. Nella prima parte si esaminavano le reali condizioni creditizie delle banche, dove si è potuta verificare una certa sovrastima del capitale posseduto dalle banche stesse, per un totale di 47,5 miliardi di euro (ovvero 60 miliardi di dollari), alla fine dello scorso anno.
La secondo parte analizza la capacità del sistema bancario di rispondere ad eventuali nuovi shock finanziari o nuove recessioni. Secondo i risultati, 25 delle banche analizzate non sarebbero in grado di affrontare nuove crisi: inoltre, 8 di queste avrebbero bisogno di un'iniezione di nuovi capitali pari a circa 6400000000 di euro.
Istituzioni bancarie deboli come il Banco Santo Espirito del Portogallo e la rete delle Banche Popolari d'Austria, avrebbero bisogno di una ristrutturazione altrimenti rischiano il fallimento. Rafforzare il sistema e e accrescere la fiducia in esso sembrerebbe un imperativo: la speranza è che gli "stress test" della BCE possano invertire il crollo avvertito negli ultimi due anni nei prestiti elargiti al settore privato.
Per quanto rigorosi, gli ultimi test della BCE sembrano più che altro un compromesso. Infatti l'istituzione bancaria europea doveva innanzitutto fornire garanzie maggiori rispetto ai dubbi di veridicità sollevati in seguito ai test precedenti; allo stesso modo, un atteggiamento troppo duro, avrebbe certamente potuto far precipitare l'Unione Europea in una nuova crisi.
Vista la fase di stallo e i pericoli di una nuova deflazione, un rapporto allarmante avrebbe certamente peggiorato la situazione.
Il fattore certamente più preoccupante è che l'area euro difficilmente sarebbe in grado di affrontare una nuova crisi. Molti governi non possono fornire alcun tipo di garanzia circa la capacità di fornire capitali adeguati per la ricapitalizzazione delle banche in fallimento.Il nuovo sindacato bancario europeo, destinato a spezzare il forte legame esistente tra le finanze bancarie e quelle dei singoli paesi membri, avrà a disposizione soltanto 55 miliardi di euro come fondo di salvataggio. Questi nuovi test per quanto rappresentino un passo in avanti, non dissipano di certo la paura circa lo stato di salute del sistema bancario europeo.