Nel caos degli immigrati e della guerra in Siria, le richieste del governo di Ankara, non certo famoso per la sua accondiscendenza, rischiano di essere troppo esose e quindi non incontrare il benestare della Merkel e degli altri capi di governo dell'Unione Europea. La Turchia, e il leader del governo Ahmet Davutoglu, sanno di poter contare sulla situazione di "urgenza" e sull'esigenza dei governi europei di porre un freno e un controllo concreto al flusso dei migranti in Europa.

La Turchia non si accontenta

I 3 miliardi previsti nel primo accordo UE-Turchia, per la riduzione del flusso dei migranti, sembrano non accontentare più il governo turco, e l'accordo rischia di saltare.

Come scrive il Financial Times, infatti, non è solo la scarsità dei fondi a non convincere Ankara, il quale chiede anche un accesso più veloce ai visti Shengen per i cittadini turchi e una velocizzazione del processo di adesione della Turchia all'Unione Europea.

Il premier turco Ahmet Davutoglu non ha infatti mancato esprimere nuove richieste nel "pranzo informale" avvenuto con i leader europei, andando ben oltre quanto già concordato giovedì scorso con il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. I 28 appresa la novità hanno deciso di programmare una nuove cena con Davutoglu, previa una riunione per discuterne tra loro. "Questo è il secondo vertice UE-Turchia in tre mesi. Questo dimostra quanto è indispensabile la Turchia per L'Unione Europea e l'Ue per la Turchia" ha affermato il primo ministro turco.

Il quale ha aggiunto a tale scopo di volere un punto di svolta nelle relazioni con essa che non si focalizzi soltanto sull'immigrazione ma sulle prospettive di adesione di Ankara all'Unione Europea.

L'Austria chiude tutte le rotte

Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha affermato senza mezzi termini di volere chiudere tutte le rotte, quindi anche la rotta Balcanica, per fari sì che i trafficanti non abbiano alcuna possibilità di introdurre migranti nel paese.

Lo ha affermato al suo arrivo a Bruxelles per il vertice tenuto appunto sui migranti tra UE e Turchia. Dichiarazioni che sembrano confermare la linea politica intrapresa negli ultimi mesi dal governo austriaco. Se prima è stato troppo semplice lasciar passare persone, ora Vienna si oppone fermamente a questa Politica. Nonostante il cancelliere veda come buoni i possibili accordi con la Turchia non è pronto a scommettere sulla buona riuscita degli stessi.