Purtroppo l'economia italiana deve registrare un ulteriore e inevitabile dato negativo. Dall'ultimo rilevamento Istat il deficit sale al 3,5% del Pil nel terzo trimestre e i conti pubblici devono annotare un ulteriore indebitamento delle amministrazioni pubbliche. Il rapporto deticit - pil è pari a 0,2 punti percentuali in più, se consideriamo il dato confrontandolo con lo stesso trimestre del 2013. I primi tre mesi del 2014 invece, hanno avuto un rapporto di indebitamento e Pil pari al 3,7%, in questo caso i punti percentuali in più sono pari allo 0,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima.

La pressione fiscale invece è salita di 0,7 punti percentuali registrando un dato pari al 40,9% sempre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta sicuramente di dati poco confortanti, vista la situazione economica già critica, in cui il Paese si trova ormai da troppo tempo. Qual è il rischio maggiore di questo ulteriore indebitamento? La risposta è semplice, se l'Italia non dovesse riuscire a centrare gli obiettivi prefissati, seguendo le linee guida imposte dall'Europa, il bilancio pubblico salterebbe sino a 11 miliardi di euro. E' bene comunque precisare che questi dati non tengono conto delle misure adottate dall'esecutivo nel patto di stabilità approvato nel mese di dicembre scorso con il quale Matteo Renzi ha garantito di riuscire a riportare tutto al 3% come chiesto da Bruxelles.

In ogni caso non c'è nulla di certo, le misure adottate al momento non sembrano garantire un rientro adeguato alle richieste e gli ultimi dati registrati lo confermano.

Inoltre la notizia dell'aumento del reddito disponibile, non sembra essere attribuibile all'assegnazione del bonus di 80 euro disposto dal Governo, ma solo a una sola parte del reddito, giusto come segnalato dai tecnici, ma dalla deflazione (abbassamento dei prezzi in commercio).

Nonostante tutto però non si registrano aumenti di consumo, gli italiani mantengono sempre la linea del risparmio preventivo, quindi il mercato registra ancora segni di 'paura economica'. Il nodo principale sembra essere la pressione fiscale molto alta che blocca privati e aziende e non far girare il denaro. La situazione non si sblocca e al momento non ci sono segni positivi da registrare, l'unica alternativa è aspettare le risultanze provenienti dal patto di stabilità, ma la speranza è ridotta al lumicino.