Scenderà sotto il livello di un euro il dividendo 2015 di Eni, colosso energetico quotato in Borsa a Piazza Affari. In particolare, in base al Piano Strategico 2015-2018 della società del cane a sei zampe, sarà proposto all'Assemblea il pagamento di un dividendo 2015 pari a 0,8 euro per azione e, per gli esercizi di bilancio successivi, l'ammontare della cedola sarà progressiva e comunque in linea con quella che sarà la crescita dei risultati economici attesi. L'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, nell'illustrare il Piano Strategico 2015-2018 ha anche annunciato la sospensione del piano di acquisto di azioni proprie.

Il buy back, infatti, viene sospeso con riattivazione da valutare nel momento in cui l'acquisto di azioni proprie sarà permesso non solo dallo scenario di mercato, ma anche dai progressi societari che saranno fatti con il Piano Strategico 2015-2018. Queste decisioni societarie sono peraltro strettamente legate alla discesa sui mercati delle materie prime del prezzo del petrolio. 'Stiamo costruendo un'Eni molto più solida, in grado di affrontare anche scenari di prezzo del petrolio in calo', ha non a caso dichiarato l'Ad della società che, rispetto al Piano Strategico 2014-2017, punta ad una riduzione dei costi, ad una generazione di cassa forte e sostenibile, ed a dismissioni per un controvalore pari a ben 8 miliardi di euro di cui per il 70% già nel corso del primo biennio.

Ma quali asset saranno ceduti per fare cassa? Ebbene, proprio Eni con una nota ha precisato che circa la metà delle cessioni riguarderà l'alleggerimento di partecipazioni in scoperte esplorative recenti nelle quali la società del cane a sei zampe detiene attualmente delle quote molto elevate. Un altro 25% è rappresentato dalla cessione di attività non core nel mid-downstream e di asset maturi upstream.

Il restante 25% del piano di dismissioni da complessivi 8 miliardi di euro riguarderà invece la cessione da parte di Eni delle quote azionarie residue ancora detenute nel capitale sociale di Galp e di Snam.