Si chiama Quantitative easing, o Qe in abbreviato, la misura straordinaria che è stata annunciata dalla Bce nelle scorse settimane, precisamente nel mese di gennaio del 2015, e che ora è ai nastri di partenza. La stampa economica ha definito il Quantitative easing come il 'Bazooka di Draghi' visto che la Banca centrale europea è pronta per mettere sul piatto la bellezza di 1.100 miliardi di euro. La Bce, presieduta da Mario Draghi, già Governatore della Banca d'Italia, per statuto non può stampare moneta, a differenza di Banche centrali come la Federal Reserve americana, ma può immettere liquidità nel sistema finanziario europeo acquistando bond sul mercato secondario, ed a partire dal 9 marzo del 2015 questo avverrà al ritmo di ben 60 miliardi di euro al mese.
Quello relativo all'acquisto di bond non è comunque una novità visto che negli anni scorsi, quando pure il debito pubblico italiano finì nel vortice della speculazione finanziaria, la Bce ha già acquistato titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona 'sotto assedio' per difendere l'euro ed il sistema bancario. Ma l'entità del Quantitative easing, pari come sopra detto a ben 1.100 miliardi di euro, rappresenta ora una misura senza precedenti per controvalore, per caratteristiche e per durata. Ma a che servirà acquistare bond sul mercato secondario? Ebbene, la Banca centrale europea in questo modo mira ad incrementare la liquidità a disposizione del sistema bancario e finanziario con almeno tre effetti positivi.
Il primo effetto è quello di sostenere la ripresa economica, il secondo quello di permettere alle banche di avere maggiore liquidità ai fini della concessione di mutui e di prestiti alle famiglie ed alle imprese, il terzo quello di far aumentare i prezzi. Da questo ultimo punto di vista, infatti, la Bce mira a riportare nell'Eurozona l'inflazione sul livello target del 2%. Ed il tutto a fronte di un costo del denaro di riferimento, fissato proprio dalla Banca centrale europea, che per il momento è stato confermato al minimo storico dello 0,05%.