Con la sentenza 70/2015 la corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo della legge Fornero che bloccava l'aumento dovuto all'adeguamento istat delle Pensioni superiori a 3 volte il minimo inps. Premesso che si tratta di cifre non certo esorbitanti, si parla cioè di circa 1500 euro al mese, all'entusiasmo iniziale di tutti coloro che si sono visti privati illegittimamente di un diritto, sta seguendo in questi giorni una vera e propria doccia fredda sulle modalità di restituzione di quello che Beppe Grillo dal suo sito chiama "il maltolto".
Rimborsi si, poi rimborsi no, poi forse a rate
La situazione attuale, dopo la bocciatura della consulta, è che tantissime persone devono riavere i soldi ingiustamente bloccati. Troppe, dice il governo. E i soldi non ci sono. Si stima in 10 miliardi di euro la manovra necessaria per restituire il disavanzo bloccato ai pensionati che nel biennio 2012-2013 hanno visto crescere i prezzi di ogni cosa tranne che della propria pensione. Allora come si fa? L'ipotesi di oggi è quella del rimborso a scaglioni. Ad alcuni quasi tutto, a molti poco, ai restanti niente. Il tutto si basa su un "correttivo" introdotto dal governo Letta, che se applicato potrebbe tradursi in quanto segue: per le pensioni al di sotto dei 1500 euro al mese non cambia niente, un rimborso quasi totale per quelle comprese fra 3 e 4 volte il minimo, niente a quelle sopra i 3000 euro al mese.
Ai pensionati si toglie senza chiedere scusa, ai condannati si regalano vitalizi d'oro
Se all'apparenza questa ipotesi di manovra sembra più giusta in quanto si tende a risarcire con priorità i più bisognosi, non è accettabile invece la modalità con la quale illegittimamente si toglie dalle tasche degli italiani che non possono protestare per regalare alla casta dei "condannati" un vitalizio.
E' di ieri sera, mercoledì 6 maggio, un servizio proprio su questo argomento. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro democristiano già al centro di una lite mediatica con Giuseppe Cruciani de La Zanzara, è stato raggiunto dalle telecamere della trasmissione La Gabbia ma non ha voluto rispondere alla domanda se sia giusto che un condannato per reati contro la pubblica amministrazione percepisca una pensione d'oro a vita quando tanti italiani in difficoltà non possono opporsi ad una legge che li priva del minimo.
"E poi", aggiunge "io no ho nemmeno la tredicesima".
Tutti i vitalizi più vergognosi, ai condannati per mafia e a quelli che inquinano l'acqua
Il fatto quotidiano pubblica la lista dei vitalizi e relative condanne. Ecco allora che Gianstefano Frigerio, indagato e incarcerato nell'inchiesta sugli appalti infiltrati dell'Expo 2015, ha continuato a percepire il vitalizio anche nei giorni di permanenza in carcere, mentre Vito Bonsignore, condannato in via definitiva per tentata corruzione, percepisce il suo bel vitalizio di più di 3000 euro al mese. Cosa dire poi di Giorgio Galvagno, condannato per inquinamento delle falde acquifere, che percepisce più di 1600 euro al mese? Il punto è solo uno: si toglie dalle tasche degli italiani che non possono opporsi per dare quei soldi a condannati proprio per reati contro il patrimonio di tutti.