Il terreno dei nostri conti è molto franoso, basta poco a provocare smottamenti. Spesso ritorna la polvere nascosta sotto il tappeto e qui le sentenze della Corte Costituzionale sono davvero dispettose. Portano sempre conti salati da saldare con un'urgenza. Così il gabinetto di Matteo Renzi dopo aver riparato "gli errori degli altri" con il bonus-Poletti deve rimettere mano alla spending-review perché almeno questa volta dalla limatura esca qualche scarto da buttare via ed evitare l'intervento sul carico di tasse.
I soldi da trovare. Nuovo possibile buco di 12 miliardi
Si lavora su 15 tavoli con operazioni di meticolosità chirurgica sulla contabilità sotto la direzione dei due principali mentori di Renzi, l'economista Yoran Gutgeld e il bocconiano Roberto Perotti. Il primo impegno in scadenza porta la data del 30 giugno prossimo: bisogna rastrellare 728 milioni dopo l'invalidazione della Reverse-Charge, altrimenti scatterà l'aumento delle accise sui carburanti. La sentenza del 30 aprile scorso della Corte costituzionale sulla illegittimità del blocco delle indicizzazioni delle pensioni ha avuto pure essa un costo: 2 miliardi.
Una somma tuttavia contenibile visto che è stata ammortizzata con il tesoretto scoperto tra le maglie del bilancio e visto che senza la scorciatoia del bonus una-tantum la cifra sarebbe stata ben più esosa: 18 miliardi. Ancora, il 23 giugno sempre la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sul blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici.
Aleggia un'oscura previsione
Se il verdetto prescrivesse di nuovo la perequazione bisognerebbe trovare 12-13 miliardi. Perciò la tesoreria si tiene pronta. La spending-review è un vecchio muro dove tutti gli economisti vanno a sbattere giocandosi la fama. Ci è caduto recentemente Carlo Cottarelli, adesso tocca a Gutgeld e Perotti che ancora non hanno fatto miracoli.
Con la revisione della spesa si potrebbe abbattere il debito pubblico, razionalizzare le risorse, alleggerire il carico tributario evitando gli sforamenti di bilancio non più ammessi e concessi dalla legge dopo che il pareggio di bilancio è stato inserito nella Costituzione dall'aprile 2012. Onde evitare falciature alle aree più sensibili della spesa pubblica ci si dà forza contando sul rientro di capitale previsto dalla Voluntary Disclosure. Renzi ha dato il suo impegno a fare in modo di scongiurare le clausole di salvaguardia. Lo stesso capo dell'Eurotower Mario Draghi si è dichiarato poco favorevole agli aumenti di tasse che non aiutano la ripresa.