Uno studio apparso in questi giorni sul New York Times a firma IanJohnson, rivela notizie sorprendenti sulla capacità della Cina di adattarsi aigrandi cambiamenti che sono in atto nel paese e fa sparire le ombre cadute su di esso dopo il recente crollo delle borse. Del resto, appare veramente difficile fermare l'avanzata economica del grande dragone cinese, se i dati risultanti dallo studio saranno confermati.

Come è noto, lapopolazione cinese cresce a ritmi sorprendenti e difficilmente sostenibili. Perdecenni, infatti, il governo cinese si è preoccupato di limitare le dimensioni (e, quindi, gli abitanti) della grande capitale Pechino, attraverso un sistemaabbastanza controverso e severo di permessi residenziali.

Tuttavia, quello cheemerge dallo studio, è che il governo sembra negli ultimi anni avereradicalmente cambiato opinione, esattamente a partire dal 2004. Gli autoriaffermano, infatti, che sarebbe in agenda un piano ambizioso che dovrebbe trasformarela capitale in una 'supercittà' da circa 130 milioni di abitanti. Per capirci,una metropoli capace di ospitare gli abitanti di Italia e Germania.

Infatti,dal 1 Luglio le municipalità di Pechino e Tianjin ela provincia di Hebei hanno unificato le proprie frontiere, così da rendere piùefficiente il commercio estero. Questa misura rientra all’interno del grandeprogetto di integrazione economica, soprannominato Jing-Jin-Ji, dalleabbreviazioni di Beijing, Tianjin e Hebei, che, una volta ultimato, vedràtrasformare la regione in una enorme area urbana.

Alcune indiscrezioni dellastampa riguardo i progetti di questa nuova megalopoli, rivelerebbero che lanuova città potrebbe arrivare ad avere un estensione pari a sei volte New York.Lo scopo sarebbe, appunto, quello di creare un unico e gigantesco agglomeratourbano capace di inglobare i fondamentali centri economici di Tianjin e laprovincia di Hebei.

Altre misure necessarie a realizzare questo ambiziosoprogetto sono state annunciate pochi giorni fa: tutti i centri burocratici,compresi gli ospedali, saranno lentamente trasferiti verso l’hinterland di Pechino,così da spingere gli abitanti ad abbandonare il centro e muoversi verso laperiferia.

Ilprogetto non sappiamo se alla fine sarà realizzato, ma per ora ha ottenuto ilpieno e totale consenso della dirigenza del partito comunista cinese.

Soprattuttoperché unruolo fondamentale sarà svolto dall’area dello Zhongguancun, centro tecnologicodi Pechino soprannominato, per la propria intraprendenza e capacitàd’innovazione, la 'Silicon Valley cinese'. Sappiamo, infatti, come il governo ritenga fondamentale contrastare l'incredibile sviluppo tecnologico americano, arrivando addirittura a mettere in campo azioni di spionaggio.