I segnali di contrazione del commercio mondiale ci sono tutti e quelli che da noi sono i primi timidi segnali di ripresa rischiano di infrangersi sugli scogli di una probabile recessione globale. Ciò nonostante il nostro premier Renzi continui a sfoderare un inguaribile ottimismo per il nostro futuro e questo perché dare speranza e infondere ottimismo è tipico di ogni politico al governo mentre il pessimismo è appannaggio degli oppositori che prendono "pro tempore" le sembianze dei gufi.
Dunque siamo al solito gioco delle parti? Come sempre la verità sta nel mezzo e Renzi farebbe bene a non sottovalutare o nascondere i segnali negativi che vengono dai mercati, prendendo le contromisure per evitare che una nuova onda anomala ci sommerga mentre stiamo faticosamente tentando di tornare a galla dopo 7 anni di crisi.
Secondo l'ultimo Merchandise World Trade Monitor pubblicato dal CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis, il commercio mondiale è sceso di oltre il 2,0 per cento negli ultimi sei mesi, un declino che non si vedeva dal 2009, dovuto al rallentamento del mercato cinese e alla crescita modesta di Europa e Stati Uniti. In particolare il commercio via mare sta dando segnali di crisi preoccupanti proprio nel momento in cui si inaugura il nuovo Canale di Suez e si sta completando il nuovo Canale di Panama.
Dunque l’economia mondiale mostra chiari segnali di rallentamento rispetto alle previsioni fatte solo pochi mesi fa, il tutto fra il tumulto dei mercati cinesi, l'incertezza in Europa per l’accordo sul debito greco, il debito pubblico che ha raggiunto e superato i livelli di guardia anche in Giappone e negli Stati Uniti, la guerra all’ISIS in medio oriente e nord Africa, la pressione nel sud Europa di milioni di migranti che fuggono dalla miseria e dalle guerre.
Gli ottimisti vedono il bicchiere mezzo pieno mentre per i pessimisti è sempre mezzo vuoto. Forse è arrivato il momento di affrontare la realtà e di bere dal bicchiere a piccoli sorsi. il modello di sviluppo basato sulla crescita ad ogni costo deve lasciare spazio ad un modello che pensi prima a costruire gli argini per salvaguardare un livello di benessere accettabile per tutti. Verrà il tempo in cui potremo ricominciare a correre e a bere in allegria.