La precisione tedesca, il volere essere sempre i migliori, il volere sbarazzarsi della concorrenza in tutti i modi possibili e immaginabili ha portato la Volkswagen a compiere un passo falso. Questa brutta sorpresa, che arriva dall'America, ha fatto tremare la casa automobilistica tedescache ora si trova in seria (anzi serissima) difficoltà tanto che i manager non sanno quali mosse devono compiere per far fronte a questo scandalo che ha delle dimensioni a dir poco gigantesche.
Il crollo del titolo in borsa
Inevitabile il crollo del titolo in borsa della Volkswagen che in due giorni ha visto bruciarsi alcuni miliardi (oltre 18 di dollari) e parecchi ne brucerà ancora.
Gli investitori stanno cercando di disfarsi dei titoli perché si prevede un futuro molto buio per la casa automobilistica tedesca: si prevede, infatti, che la Volkswagen dovrà pagare una maxi multa di 18 miliardi di dollari.
Intanto l'amministratore delegato Martin Wikterkorn tiene duro affermando di non volersi dimettere anche se i gli investitori possono decidere di sollevarlo dall'incarico immediatamente o, al massimo, entro pochi giorni. Quasi impossibile, infatti, che il manager non fosse a conoscenza di questa truffa se addirittura alcuni giornali tedeschi affermano che anche il cancelliere Angela Merkel lo sapeva.
Lo scandalo si allarga ad altre case automobilistiche: quale destino?
Non solo la Volkswagen ma anche altre case automobilistiche europee possono avere adottato tale sistema per modificare i dati delle emissioni delle auto.
Non solo, quindi, le undici milioni di automobili tedesche, ma potrebbero essere coinvolte anche altre case automobilistiche del vecchio continente qualora le indagini avviate confermassero questa ipotesi. Se ciò fosse vero, per queste case automobilistiche ci sarebbero perdite enormi perché i modelli verrebbero ritirati dai mercati mondiali nel giro di poco tempo. Intanto anche in Italia si stanno svolgendo delle indagini per vedere se la Volkswagen ha venduto le automobili sotto accusa anche sui nostri mercati.