Non solo Europa e Stati Uniti nelle strategie globali di FIAT Chrysler Automobiles. Secondo il grande disegno di Marchionne, per scalare la classifica dei grandi costruttori mondiali, il Brasile rappresenta la terza gamba su cui la sua creatura da 6 milioni di autoveicoli l'anno dovrà reggersi. Ecco la ragione dell'investimento da 2,2 miliardi di dollari per la creazione di uno dei stabilimenti più moderni ed efficienti al mondo, quello di Goiana, che a regime sfornerà la versione verde-oro della Jeep Renegade e l'imminente pick up Fiat Toro.
Nei primi 9 mesi del 2015,Fca si è confermata primo costruttore in Brasile, con 367.366 veicoli venduti e una quota di mercato pari al 19,5%.
Eppure, questi risultati non sono sufficienti a far dormire sonni tranquilli ai piani alti di Detroit: se si analizza il mercato brasiliano dell'auto a settembre, il crollo complessivo è del 42% rispetto a settembre 2014, con la quota di mercato di Fca in picchiata dal 20,96% al 16,56%.
Le strategie dei grandi player dell'auto in Brasile.
Fca è ancora il primo costruttore del mercato brasiliano, ma Gm è adesso più vicina, con una quota di mercato pari al 14,12%, mentre Volkswagen insegue al 13,92%. Lecito che gli analisti inizino a domandarsi se e quando il mercato brasiliano si riprenderà, e quali strategie dei grandi player dell'auto ripagheranno nel breve periodo. Tra i grandi costruttori, Gm sembra molto bene attrezzato: nuovi modelli in uscita, investimenti in marketing e l'apertura di ben 5 centri di ricerca dimostrano quanto sul Brasile ci si creda ancora.
Fca risponde a tutto ciò puntando forte su Jeep, marchio ideale per l'avventurosa rete stradale del paese (+22% nelle vendite a settembre) e su modelli mirati per quel mercato, senza optional e gadget che gli automobilisti brasiliani non sono disposti a pagare. Ford procede invece con la strategia "One Ford": modelli globali e world car che devono vendersi in ogni continente con modifiche minime. Volkswagen, sempre alle prese con lo scandalo Dieselgate e i suoi imprevedibili effetti, dovrà invece decidere in fretta se rivedere programmi e investimenti in Brasile.