Dopo l’articolo del Wall Street Journal, che ha annunciato che la Finlandia rischia di diventare il nuovo grande malato dell’Europa per via della persistente crisi economica che l’attanaglia da molti anni, il Governo finlandese ha lanciato la proposta di introdurre un sussidio statale sotto forma di reddito base a favore di ogni cittadino maggiorenne. Tale proposta sarà operativa nel giro di un paio di anni. Il premier Sipilä ha quindi intenzione di sostituire il lungo elenco di assegni sociali con tale misura, anche nell’ottica di promuovere la crescita economica e far partire le grandi riforme per rafforzare la competitività del paese

L’obiettivo è innanzitutto quello di abbattere la disoccupazione e l’alto costo del lavoro.

Proprio per quest’ultimo problema sono allo studio alcune soluzioni per rendere più appetibili i contratti a tempo determinato. Fra queste c’è, appunto,il cosiddetto reddito di cittadinanza che servirebbe sia a sopperire alla perdita di alcuni benefici collegati al welfare, sia ad agevolare la flessibilità nel mercato del lavoro. L’importo di tale assegno si aggirerebbe intorno agli 800 euro. Lo stesso verrebbe erogato indipendentemente dalla situazione lavorativa o economica del beneficiario.

Effetti positivi del piano per garantire il beneficio economico

L’idea del Governo finlandese di lanciare il reddito di base è maturata a seguito dell’esame dell’esperienza di una piccola città nella provincia canadese di Manitoba, che ha dimostrato come tale beneficio economico costituisca uno stimolo a lavorare.

Ma non sono solo questi gli effetti positivi del sussidio statale, poiché anche nella città di Dauphin, che ha adottato tale soluzione, negli annila povertà è scomparsa, più adolescenti hanno completato gli studi, i valori etico-politici all'interno della società stessa hanno iniziato a cambiare. Senza dimenticare l’esempio di Paesi europei come la Francia, la Germania, la Spagna, il Belgio, la Norvegia e anche altre città olandesi che hanno promosso con successo tale sussidio statale.

Secondo i primi calcoli degli economisti, l’erogazione dell’assegno mensile costerà allo Stato finlandese oltre 52,2 miliardi di euro all'anno. In una prospettiva a lungo termine, tale reddito di base dovrebbe però far risparmiare un bel po’ di soldi al Governo e contrastare l’aumento del debito pubblico che già ora supera il limite del 60 % imposto dall’Unione Europea.

Una possibile via di fuga per uscire dalla crisi economica

Tale proposta è stata commentata in modo molto positivo, specialmente dai futuri diretti beneficiari. Proprio per questo il premier Sipilä è deciso a metterla in pratica come strumento iniziale per reagire al crollo del settore della carta, allo scoppio della bolla delle materie prime e alla notevole contrazione del settore delle esportazioni, specialmente verso la Russia. La soluzione per rilanciare la produttività, dando una scossa ad un mercato del lavoro assai rigido, potrebbe proprio quella di partire dal reddito minimo garantito. Un motivo dunque ci sarà se anche la Finlandia vuole introdurre il reddito di cittadinanza quale misura finalizzata a consentire a tutti di soddisfare i propri bisogni di base. Chissà che presto anche il Governo italiano prenda spunto dai suoi colleghi dell’euro zona. Per info di economia, premi il tasto segui accanto al mio nome.