Dagli Stati Uniti d'America arrivano notizie economiche interessanti. Oltre 211mila nuovi posti di lavoro in novembre, oltre le normali previsioni. Un risultato eccezionale. Le terapie adottate in questi ultimi anni di crisi, hanno prodotto i risultati sperati. Dal 2008 la bolla speculativa e tutti i guai economici accaduti sono partiti dall'America, a cui si è accodata tutta, o quasi, l'Europa. Le banche americane hanno subito dei dissesti e tutto è precipitato. Nessuno mai avrebbe scommesso sulla rinascita economica, in così poco tempo, di quel paese.
Invece non è stato così. Hanno cercato ed adottato la soluzione giusta, con immissione sistematica, sul mercato, di ingenti quantità di denaro, al fine di creare inflazione ed agevolare così le esportazioni.
Rivalutazione del dollaro
Obiettivo che è stato centrato in parte, solo sul mercato interno, perché, di fatto, il dollaro rispetto all'euro, si è rivalutato e non svalutato. E' opportuno ricordare che, nel maggio 2014, per acquistare un euro occorrevano 1,4 $ circa, oggi ne sono sufficienti poco più di uno, circa il 25% in meno. Quindi, il risultato della manovra americana, è stata a doppio effetto. Il miracolo che l'America ha compiuto è sul mercato interno, ove ha consentito un aumento dei consumi, e di conseguenza, i salari sono aumentati di circa il 2,3% rispetto allo scorso anno.
Ripresa nel settore edile
Le maggiori assunzioni sono pervenute dal settore edile, servizi professionali e tecnici, ed assistenza sanitaria. Altri settori, come quelli minerari, continuano a perdere posti di lavoro, oltre a 1000 posti persi nel manifatturiero. Il dato più deludente, invece, è stato quello del tasso allargato di disoccupazione, che è lievitato dell 0,1% al 9,9%.
La Fed è in procinto di aumentare i tassi d'interesse bancari, molto probabilmente nel corso del prossimo anno, stando alle previsioni. Il messaggio americano è stato sicuramente valutato dall'Europa.
Il Presidente Mario Draghi ha intuito da tempo la strada da seguire, e presto parleremo del miracolo europeo. Il Quantitative Easing è stato provvidenziale per tutta l'Europa, senza forse, di più per quei paesi che, in apparenza, sembravano i 'meno cagionevoli' di salute.
Le ultime assicurazioni della Bce sulla prosecuzione degli interventi fanno pensare che stiamo viaggiando verso il traguardo. L'obiettivo dell'Europa, è quello di un tasso d'inflazione del 2%, secondo le dichiarazioni dello stesso presidente Draghi.