L’autorevole giornale conservatore “Die Presse”, quotidiano austriaco a diffusione nazionale, si è occupato lo scorso 22 Gennaio degli avvicendamenti alla guida della più importante banca del Paese, Bank Austria, con un articolo dal titolo significativo: “Die UniCredit und ihr Kettensaegenmassaker” (ovvero, Unicredit ed il massacro con la motosega).

Com’è noto, Bank Austria si è legata ad UniCredit dopo l’acquisizione voluta nel 2005 dall’allora CEO Alessandro Profumo della tedesca HVB che, a sua volta, controllava Bank Austria dal 1998. L’istituto austriaco ha sempre rivestito un ruolo di primo piano nel Gruppo italiano perché è la sub holding che controlla il lucroso mercato dell’est Europa.

Il piano industriale prevede circa 1.000 esuberi ed il taglio delle filiali

Ed ora? La crisi del mercato retail nell’occidente ha portato il Gruppo guidato da Federico Ghizzoni a varare un piano di austerity in tutti i paesi in cui opera con un drastico taglio dei costi, in primis quelli del personale. Il piano originario di UniCredit prevedeva per l’Austria la cessione ad altra banca o investitore finanziario di parte del segmento di Business attualmente in perdita (quello retail). Alcune difficoltà hanno spinto la capogruppo a procedere per un’altra via e si è perciò optato per una profonda ristrutturazione della controllata austriaca che dovrà portare 300 milioni di Euro di risparmi entro il 2018.

Il doppio rispetto agli attuali 150 milioni previsti nel piano industriale 2016/2018. La maggior parte dei risparmi arriverà - manco a dirlo - dal taglio dei “costi del personale”.

Meno dipendenti e con salari più magri. Bank Austria prevede quindi di ridurre il personale ed il numero di agenzie ed ampliare e migliorare il servizio on line.

Bank Austria, secondo Die Presse, passerà così dall’essere la più grande banca austriaca con un business forte verso l'Europa dell'Est ad essere una banca poco più che regionale. Il tutto nel giro di pochi anni.

Che l'Austria fosse in una situazione di “overbanked”, vale a dire con un eccesso di sportelli bancari grossi e costosi, era risaputo.

La cura dimagrante era già iniziata, anche se molto più lentamente rispetto a quanto il rapido sviluppo tecnologico ne avrebbe richiesto. Il settore bancario è infatti uno dei settori in cui la digitalizzazione implica riduzioni di personale particolarmente drastiche. L'online banking è in rapido aumento e tutto ciò comporta una significativa diminuzione negli accessi alle Filiali.

Avvicendamento ai vertici di Bank Austria

Ma quale la reazione del CEO di Bank Austria al piano austerity imposto da Milano? Che Willibald Cernko non fosse entusiasta dei piani imposti dalla casa madre è comprensibile e la rottura con la Capogruppo era perciò solo una questione di tempo.

L’avvicendamento ai vertici di Bank Austria con la sostituzione del CEO con Rober Zadrazil non è perciò così insolita.

La strategia del “massacro con la motosega”, con il conseguente ridimensionamento di Bank Austria, porterà dei benefici ai suoi duri padroni. Lamentarsi non è di alcuna utilità: “la vendita è vendita”. Che tutto ciò non possa più piacere al signor Cernko è comprensibile e che Unicredit da tale malumore tragga le logiche conseguenze nel ribaltone al vertice, pure.