"È indubitabile che la crisi della nostra agricoltura ha inizio con la stipula degli accordi di libero scambio con i paesi del Nord Africa. Una breve cronistoria è fondamentale per comprendere l’attuale situazione". Così inizia il comunicato di cambiare Scicli che ripercorre in breve la storia che ha portato all'attuale situazione di grave crisi per il mondo dell'agricoltura.

"Il principale accordo di libero scambio fu stipulato con il Marocco e ratificato dal Parlamento italiano con il voto favorevole dei Democratici di Sinistra e del Partito Popolare, vale a dire l’attuale Partito Democratico.

Vogliamo quindi ricordare - si legge nella nota a firma di Giuseppe Implatini, presidente di Cambiare Scicli- anche i nomi dei senatori siciliani che votarono a favore: Barrile, Scivoletto, Corrao, Lauricella, tutti D.S. e Montagino del P.P.I. Detto accordo entrò in vigore il primo marzo 2000 e stabiliva la graduale liberalizzazione degli scambi e l’abbattimento progressivo delle tariffe e dei dazi doganali fino alla totale cancellazione.,Risultato? Smantellamento di aziende agricole, fallimenti, disoccupazione dilagante, vite spezzate dal suicidio di tanta povera gente.A questo punto il Governo Renzi, il Partito democratico e i suoi reggicoda del “Nuovo Centro Destra” e di “Scelta Civica” non possono continuare a non rispettare le norme a tutela della nostra agricoltura per fermare l’invasione di prodotti agricoli extra comunitari.

Blocco parziale o totale delle importazioni

"Va applicata la Clausola di Salvaguardia - consiglia ancora Implatini-la quale prevede che qualora un prodotto sia importato in quantità tali da provocare pregiudizio grave ai produttori nazionali di prodotti analoghi o gravi problemi in qualsiasi settore dell’economia o difficoltà che potrebbero causare un grave deterioramento della situazione economica di una regione, la Comunità, su proposta dei Governi interessati, può adottare le opportune misure fino al blocco parziale o totale delle importazioni al fine di porre rimedio alla crisi del settore.

Inoltre vanno rinegoziati di tutti gli accordi di libero scambio e rideterminate le quantità di prodotti agricoli importabili nella Comunità in modo da evitare l’effetto devastante del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli e il fallimento delle nostre imprese.

Va riconosciuto- conclude la nota di cambiare Scicli- lo stato di crisi della nostra agricoltura e correlativo blocco di tutte le procedure esecutive relative al recupero dei contributi previdenziali".