In questi giorni si è alzato un gran polverone sull’ISEE per via delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno indicato come le indennità di accompagnamento e di invalidità, non facciano reddito. Le sentenze hanno messo in dubbio tutto l’apparato della nuova versione dell’ISEE che ha preso il via nel 2015. La riforma iniziata lo scorso anno, quella che ha ampliato gli adempimenti a cui è tenuto il cittadino per ottenere l’ISEE, ha stabilito come tutti gli ISEE hanno una validità dal giorno dell’emissione fino al 15 gennaio dell’anno successivo.

Questo è il problema che ha causato il blocco delle ricariche per la social card ed il blocco per chi già percepiva il Bonus Bebè. Molti cittadini che ne erano all'oscuro, possono intervenire per ripristinare i pagamenti, ecco come.

ISEE scaduto prematuramente

L’ingresso nel panorama previdenziale ed assistenzialistico italiano del nuovo ISEE ha portato, come dicevamo, alla scadenza dei vecchi certificati già in mano dei cittadini. In parole povere, dal 15 gennaio nessun ISEE esistente è più valido. Prima di questa riforma, il documento aveva durata annuale, cioè scadeva 12 mesi dopo la sottoscrizione della DSU. Quest’anno non è più così e per rendere l’idea, anche un ISEE ottenuto a luglio dello scorso anno, utilizzato per il Bonus Bebè per via della nascita di un figlio proprio lo scorso luglio, dal 15 gennaio 2016 è scaduto.

Questa novità che pochi conoscevano, ha causato per molti cittadini la perdita (momentanea) di alcuni benefit che gli spettano. Infatti, essendo scaduto il documento che attesta lo stato finanziario, economico e reddituale del nucleo familiare del beneficiario, l’Inps ha fermato i pagamenti fino a che il cittadino non rinnovi l’ISEE.

In altri termini, bisogna recarsi da un Patronato, CAF o commercialista per rifare l’ISEE alla luce dei nuovi cambiamenti intervenuti quest’anno.

Come risolvere il problema

Per ritornare ad incassare il Bonus Bebè e per riottenere l’accredito delle 80 euro bimestrali sulla Social Card è necessario presentare un nuovo ISEE, quello valido per il nuovo anno.

Il paradosso è che non essendo ancora entrata in azione la nuova stagione delle dichiarazioni dei redditi, il nuovo ISEE, va fatto sui redditi 2014, cioè esattamente quelli già inseriti nel certificato che l’INPS considera scaduto. Questo per i dati reddituali, perché per quelli patrimoniali, per i beni mobili (conti correnti, carte di credito e qualsiasi rapporto bancario), quelli immobili e per le spese da detrarre, vanno inseriti i dati relativi al 2015. Per sbloccare i pagamenti, sempre che ci si trovi nelle condizioni utili e necessarie dal punto di vista dei requisiti per l’ottenimento delle prestazioni, non è necessario inviare la copia del modello ricevuto dai CAF o da altri soggetti. Infatti, l’INPS prenderà automaticamente i dati dalla nuova certificazione trasmessa e provvederà a sbloccare i pagamenti delle prestazioni, complete degli arretrati per i mesi di mancato incasso.