Inizia la nuova stagione delle dichiarazioni dei redditi, con le quali i cittadini pagano l’IRPEF o ne chiedono il rimborso. Molto importante da questo punto di vista è detrarre nella propria dichiarazione dei redditi alcune spese sostenute e che per legge possono essere scaricate dalle tasse. Tra le più importanti e frequenti nelle dichiarazioni dei redditi degli italiani ci sono le spese mediche e similari. Vediamo quindi di fare chiarezza su cosa si può detrarre, tra farmaci, parafarmaci, dispositivi medici e visite.

Dispositivi medici

La dichiarazione dei redditi che gli italiani si accingono a compilare e consegnare al Fisco nel 2016 è quella dell’anno di imposta 2015, basata cioè sui redditi dello scorso anno.

Il contribuente, sia che presenti il 730 che il modello Unico, può portare in detrazione le spese sostenute lo scorso anno. Come dicevamo prima, una voce ricorrente nelle dichiarazioni dei redditi è quella delle spese sanitarie e non ci riferiamo solo all’acquisto di medicine in farmacia. La legge infatti permette di scaricare anche le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi medici.

Il Ministero dell’Economia e Finanze ha predisposto l’elenco di ciò che è considerato dispositivo medico dal punto di vista della sua detraibilità fiscale. Il contribuente potrà recuperare quindi il 19% di quanto speso per l’acquisto di strumenti medici che servono a curare o alleviare le problematiche derivanti da malattie e patologie.

Non è necessario che l’acquisto venga effettuato dal dichiarante, ma viene considerato buono anche se il dispositivo viene acquistato da un familiare che è a carico dello stesso. Tipici esempi di ciò che può essere considerato dispositivo medico sono gli occhiali da vista e le lenti a contatto, i materassi ortopedici, gli apparecchi acustici e tutti gli strumenti per disabili, dalla sedia a rotelle al lettino antidecubito.

Molti non ne sono a conoscenza, ma rientrano tra i dispositivi anche pannoloni, siringhe, cerotti, garze, l’apparecchio per aerosol, il test di gravidanza o menopausa, i termometri e gli strumenti per la misurazione della pressione o del glucosio. L’importante è che questi riportino sulla confezione il marchio CEE, cioè che siano riconosciuti come tali e conformi alle normative europee.

A scanso di equivoci, sul sito del Ministero della Salute c’è l’elenco dettagliato dei dispositivi, da consultare prima di portare in detrazione uno strumento.

Bisogna rettificare i dati del 730 precompilato

Con l’ingresso del cosiddetto scontrino parlante, quello che reca il codice fiscale del contribuente in calce, il problema di quali farmaci era possibile scaricare è stato risolto. La voce spese farmaceutiche è la più elevata tra quelle che gli italiani inseriscono nelle dichiarazioni dei redditi. Statisticamente, l’80% delle dichiarazioni ha scontrini della farmacia portati in detrazione. Da quest’anno, nel 730 precompilato, saranno inserite già le spese per i medicinali comprati, ma solo quelli prescritti da un medico: la legge permette di scaricarne altri, come quelli da banco, e pertanto bisognerà rettificare il modello precompilato.

Anche in questo caso bisognerà consultare l’elenco predisposto con le tipologie di farmaci da scaricare. Infatti, oltre che quelli da banco acquistabili senza prescrizione, si possono scaricare i farmaci preparati dalle farmacie e quelli per automedicazione. Nonostante la ricetta medica elettronica ed il sitema tessera sanitaria, lo scontrino sarà ancora utile per questa nuova stagione reddituale.