In occasione della conferenza stampa sul tema "Check-up Mezzogiorno"è intervenutoVincenzo Bocciail Presidente nazionaledi Confindustria. Blasting News era presente. Ecco le sue parole su vari temi economici attuali.
Sulle conseguenze del Jobs Act
"Sul Jobs Act può essere vero, come dice qualcuno, che passando da tempo determinato a indeterminato al fini del reddito non cambia molto, ma dal punto di vista psicologico il "percepito" è completamente diverso, perché se una persona è dentro il mercato del lavoro non ha ansietà e può programmare il futuro. Quindiè stato a nostro avviso sottovalutato il "percepito" della questione: se noi agevoliamo le imprese italiane ad assumere a tempo indeterminato, facciamo usciremigliaia di persone dalla dimensione dell'ansietà, perché se si rinnova un contratto ogni sei mesi non si permette a nessuno di comprare un'auto con un leasing triennale o di prendere il mutuo per una casa. Inoltre attiva due situazioni: rende più competitive le aziende e fa crescere anche la domanda interna.Dobbiamo fare politiche dell'offerta e non concentrarci solo sulla domanda".
Sulle politichenecessarieper aumentare la produttività
"La dotazione infrastrutturale non è secondaria se vogliamo un paese che collega l'Europa al Mediterraneo, quindi servono infrastrutture all'altezza. Nel Mezzogiorno la produttività è del 18% inferiore rispetto al centro-nord, se poi sommiamo questo al fatto che la produttività italia è del 30% sotto a quella della Germania negli ultimi 15 anni, significa che il Mezzogiorno sta del 48% indietro rispetto alla Germania. Ma appunto in tutto il paesela questione della produttività è centrale e siccome siamo in area Euro e non possiamo svalutare, la possiamo affrontare conl'accelerazione degli investimenti privati, gli investimenti pubblici in chiave di dotazione infrastrutturale, l'organizzazione di migliori relazioni industriali e l'efficienza del "sistema paese" legato a Pubblica Amministrazione e Giustizia. Vista la situazione di debito, deficit e scarsa crescita, è chiaro che dobbiamo puntare molto sui Fondi di coesione strutturali, che potrebbero diventare degli acceleratori. Occorre poi avere un'idea comune, con convergenza e coordinamento fra stato e regioni, evitando di avere troppe politiche industriali differenti. Bisogna cavalcare le le quarta Rivoluzione Industriale, puntando sulle politiche della domanda, cioè aziende più competitive."