Fin dall'antichità, la tendenza dell'uomo è stata quella di risparmiare. Una scelta dettata dal timore di non saper affrontare eventuali problemi. Molti, anche oggi, sono convinti che risparmiare equivale a fare la scelta giusta. Insomma, tantissime persone sono convinte che mettere il denaro sotto il materasso sia l'azione migliore per tutelare i risparmi. Non investire, però, non equivale a non correre rischi. C'è l'inflazione, infatti, di mezzo.

Gli italiani sono dei grandi risparmiatori

La maggior parte dei risparmiatori, soprattutto quelli italiani, non conosce il significato dell'inflazione.

Ebbene, è proprio questa a minare il denaro sotto il materasso. Secondo gli esperti, l'incremento del prezzo di beni e servizi intacca non poco i risparmi. E' stato osservatoche in italia mettere il denaro sotto il materasso, dal 1900 al 2014, ha reso mediamente il -8,2% ogni anno. Significa che ogni persona che ha seguito tale strategia di risparmio ha perso, ogni anno, la possibilità di acquistare l'8,2% dei beni e servizi acquistati l'anno precedente. Secondo un'analisi recente di GFK, gli italiani sono grandi risparmiatori ma, per diverse ragioni, tendono a mettere il denaro sotto il materasso, ovvero sui conti correnti bancari o postali non remunerativi. C'è chi, ad esempio, non conosce bene i mercati finanziari e chi è pigro e non vuole rischiare.

Il 30% dei risparmi non viene investito

Italiani, dunque, popolo di risparmiatori. Da un'indagine della CONSOB relativa al risparmio degli italiani si evince che oltre il 50% dei soldi investiti da nuclei familiari si trova in conti di risparmio postali o conti deposito bancari. Non solo. La Banca d'Italia ha riferito che il 30% dei risparmi non viene capitalizzato.

L'inflazione picchia duro, però, ed erode il potere d'acquisto di chi non ha investito oculatamente i propri risparmi. E' stato calcolato che in Italia gli investimenti a medio e lungo termine si sono rivelati vantaggiosi. Chi, ad esempio, aveva 100 nel 1900 ma non aveva investito nulla si è trovato, nel 2014, ad avere in tasca circa un centesimo. Se invece quella somma fosse stata investita sagacemente, il risparmiatore avrebbe incrementato il suo potere d'acquisto di 29 volte.