Dopo le recenti polemiche sull'emergenza immigrazione, il Dossier statistico presentato a Roma sull'immigrazione nel 2015 presenta dati inaspettati.
Infatti, il Dossier statistico del Centro Studi Idos, in collaborazione con la rivista “Confronti" e l’Unar ha rivelato un dato inedito: per la prima volta, nei tempi più recenti, il numero dei cittadini italiani residenti all’estero ha superato quello dei cittadini stranieri residenti in Italia.
I dati del Dossier
Il dossier rivela anche la provenienza degli stranieri in Italia: la maggior parte di loro proviene dall’ Est Europa, nel dettaglio da Romania (22,9%) ,Albania (9,3%) ed Ucraina (4,6%) seguiti dal Marocco (8,7%) e dalla Cina (5,4%).
La destinazione preferita degli stranieri si conferma l’Emilia Romagna: il 12% della popolazione, infatti sono immigrati. La seconda meta preferita è la Lombardia: quasi un quinto degli immigrati che vive in Italia si stabilisce qui.
Come noto, le nascite in Italia sono in calo e secondo l’Istat tra il 2011 ed il 2065 il nostro Paese prevede un calo di 11,5 milioni di persone. Le nascite degli immigrati e l’arrivo di stranieri in Italia dovrebbero riequilibrare il dato precedente, infatti l’Istat prevede 17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite. L’immigrazionesi rivelerebbe quindi funzionale dal punto di vista demografico: il dossier, infatti, riporta che solo nel 2015 le nascite da entrambi i genitori di origine straniera registrate in Emilia Romagna sono 8.812.
I contributi degli immigrati
Dal punto di vista contributivo, la presenza degli immigrati in Italia significa 10, 9 miliardi di euro nel 2015, una cifra non da poco, insomma. I non comunitariche beneficiano dipensione per invalidità incidonosoltanto per lo 0,3% deltotale. Questi dati dovrebbero fare intendere che, nonostante l’aumento dei nuovi beneficiari, questasituazione porterà beneficio alle casse previdenziali e manterrà alto il differenziale a vantaggio degli italiani.
In Italia nel 2015 gli stranieri sono il 10,5% degli occupati ed il 15% dei disoccupati: tra il 2008 ed il 2015 il tasso di disoccupazione per gli immigrati è stato più alto rispetto agli italiani (7,7 punti per gli immigrati e 4,8 per gli italiani). La maggioranza di loro svolge professioni non qualificate o lavora come operaio, solo il 6,8% svolge una professione qualificata.
In media, lo stipendio degli immigrati è inferiore del 28,1% rispetto a quello dei colleghi italiani, inoltre la maggior parte di questi salari ritorna nei Paesi di origine, per sostenere le famiglie.
Lavoro: imprenditoria e nuove assunzione
Per quanto riguarda le nuove assunzioni, nel 2015 gli immigrati hanno inciso per il 28,9%, trovando occupazionesoprattutto nel settore agricolo e come aiuto presso le famiglie. L'imprenditoria con gestione di immigrati continua l’andamento positivo: rispetto al 2014 sono le imprese sono aumentate di 26mila unità, arrivando a circa 550mila. Nel Lavoro domestico trova occupazione la metà delle donne immigrate( in prevalenza di origine ucraina). Questo dato va comunque rivalutato, considerata l’alta incidenza di lavoro in nero: difatti, secondo l'Osservatorio sul lavoro domestico dell'Inps, le badanti e le colf sarebbero 886.125, di cui 672.194 straniere.