Matteo Renzi ha criticato proposta del ministro degli Interni, Angelino Alfano, di posticipare il voto referendario, che seppur legittima è da scartare. La proposta di Alfano eranata dalle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio RTL: il ministro, infatti, proponeva uno slittamento del Referendum alla luce degli ultimi eventi sismici verificatisi in Centro Italia, evento che al momento deve avere la priorità sulle altre questioni, rendendo di fatto difficile organizzare le campagne politiche.
Non è stato soltanto Renzi adesprimere la sua contrarietà, ma anche tutte le forze politiche dell'opposizione: immediata è stata la replica nelle fila di Forza Italia, tra cui spicca la posizione di Renato Brunetta che ha definito "assurda" la proposta di Alfano, ritenendola una mossa folleed irresponsabile e sul terremoto ha aggiunto che fare bene e fare presto è un dovere del premier, ma il referendum è una questione che con la tragedia del centro Italia non ha niente a che fare.
Non poteva mancare la contrarietà dellaLega Nord :Matteo Salvini ha dichiarato, infatti, che maggioranza e governo sono indietro nei sondaggi e che questa sarebbe solo una mossaper recuperare consensi. Non molto diversa è la posizione dei pentastellati che, accusando il premier di avertrasferito il voto del Referendum su se stesso, teme una bocciatura della riforma.
Le perplessità sulla proposta arrivano anche la maggioranza, e tra le tante posizioni spicca quella di Dario Ginefra (PD) che sui social ha scritto che, pur capendo i disagi di chi opera e vive nelle zone terremotate, l'Italia non può permettersi altri mesi di stalloed invita astemperare i toni di una campagna velenosa che non aiuta l'elettorato a comprendere le ragioni del Sì e quelle del No.
Il clima sul Referendum, insomma, rimane rovente e da qui al 4 dicembre dovremo aspettarci campagne infuocate a favore dell'una e dell'altra posizione. Renzi ha programmato nel fine settimana la Leopolda, dove si discuterà anche del sisma con Renzo Piano e Brunello Cucinelli, improntando l'evento come una manifestazione del popolo depositando nelle suemani il destino delle riforme referendarie per arrivare alla vittoria del sì.
Già prima della proposta di Alfano, la posizione di Renzi sul Referendum era chiara: da adesso in poi bisognerà schierarsi apertamente da una parte o dall'altra e non si potrà tenere fuori il governo dal voto del 4 dicembre.