Secondo la Commissione Europea, la Legge di Bilancio del governo italiano per il 2017, non si conformerebbe ai parametri europei. La risposta del Premier, Matteo Renzi, non si è fatta attendere, ed ha pubblicamente dichiarato che l'Austerity, come unica Politica economica perseguita della UE, si sta di fatto rivelando un fallimento. Secondo Renzi, la sola Austerity, senza un'efficace programmazione economica legata agli investimenti ed alla detassazione, non porterà mai l'Europa sulla strada dello sviluppo e della crescita economici.

Quali sono i punti criticati della manovra, criticati dalla Commissione Europea?

Sostanzialmente sono tre, i punti della manovra italiana, che la UE mette in discussione:

  • Il rapporto tra debito pubblico e Pil, fissato dal nostro governo ai 2,3 punti percentuali, quando invece negli scorsi mesi, l'Italia avrebbe concordato prima del varo della manovra, un rapporto dell'1,8%. Secondo Bruxelles, il rapporto tra il deficit in cui si trova attualmente il nostro governo ed il valore del nostro Prodotto Interno Lordo, presentato dall'Italia, sarebbe troppo elevato, per poter garantire una stabilità economica al nostro paese, al passo con quella europea.
  • L'introduzione nella Legge di Bilancio, della richiesta del governo italiano, che le spese della ricostruzione post-sisma del Centro Italia ed il piano di sicurezza antisismica, non rientrino nella cifra del debito italiano. Secondo la Commissione Europea, può essere accettato che solo la ricostruzione del dopo terremoto non faccia parte del deficit italiano, essendo il sisma, un evento catastrofico non addebitabile al governo, ma non il piano antisisismico, che deriva da una decisione dello Stato italiano, sul quale graveranno le spese dello stesso.
  • La sollecitazione da parte del governo italiano del rispetto delle quote in merito alla ridistribuzione dei migranti e lo scorporo dell'aumento di spesa, in seguito al sempre maggior afflusso di questi, nel nostro paese. La UE sulla scottante questione migranti, si sarebbe espressa solo sul secondo punto della richiesta, ossia che le spese sostenute per l'entrata migratoria in Italia non vadano ad ingrossare la cifra del deficit, ma per quanto riguarda l'annoso tema della ridistribuzione, non sembra ci siano segnali certi, da parte della Comunità.

In merito a queste due questioni, il Premier, avrebbe fatto valere le sue posizioni, sottolineando che l'Italia, non è più un paese disposto a sobbarcarsi il maggiore peso migratorio, con le conseguenti spese di aggravio economico, che esso comporta per lo Stato Italiano.