Ultime novità per chi vorrà accedere all'Ape, l'anticipo pensionistico per coloro che vorranno andare in pensione qualche anno prima rispetto all'anno di maturazione del diritto. Come rivela l'Ansa per voce del governo, in seguito alla contrattazione con i sindacati di categoria, si è stabilito che l'Ape consisterà in 12 rate e non verrà erogata la tredicesima per tutto il periodo anticipato fino a quando quindi non si accederà alla naturale maturazione del diritto pensionistico. Questa modalità di erogazione a 12 rate rispetto alla classica pensione da 13 rate (o 14 in alcuni casi) riguarderà solo i casi di Ape volontaria e l'accesso allo stesso prestito pensionistico anticipato avrà delle limitazioni valide da gennaio 2017, Vediamo i dettagli.

Ape e limiti della richiesta

A gennaio la legge di Bilancio si prevede che verrà approvata, all'interno del disegno di legge sono previste delle rigide limitazioni per l'accesso alla formula di anticipo pensionistico chiamato Ape. Il testo al riguardo prevede al momento, salvo emendamenti, che l'accesso al prestito pensionistico ad un anno dalla maturazione al diritto della pensione prevederà una corresponsione mensile del 95% della pensione, del 90% nel caso di due anni dalla data di maturazione e dell' 85% nel caso di tre. Oltre ovviamente non è possibile poiché l'Ape anticipa fino a tre anni e non oltre la pensione.

Per comprendere le cifre di cui stiamo parlando, riportiamo un esempio fatto da La Repubblica:

Ape di tre anni di anticipo: considerata l'esclusione della tredicesima e l'applicazione del tetto per i tre anni dell' 85% di una pensione che a regime mensilmente dovrebbe essere quantificata in rate da € 1.286 con l'Ape si riceve mensilmente €1.093.

Quindi annualmente se la pensione al netto dovrebbe essere di € 16.718, con l'Ape sarebbe invece di € 13.116. Quindi il prestito per l'anticipo della pensione è pari al 78,45% annuo della pensione effettiva. Successivamente poi, scaduto il periodo di prestito ed entrati nella pensione vera e propria, il prestito verrà rimborsato con un interesse del 4.7% per anno di anticipo e riprendendo l'esempio precedente, su un totale di € 54.080 (cioè tre anni di Ape della pensione dell'esempio e tolte varie detrazioni), si arriverà a pagare mensilmente per vent'anni una rata di ritorno del prestito pari a € 208, considerando ovviamente tredici rate annuali.

Di conseguenza l'Ape è a tutti gli effetti non una pensione ma un prestito del quinto, quindi è di per sè molto svantaggiosa e probabilmente l'accesso a questa formula, salvo modifiche, non farà che dare un assist alle Banche creditrici.