Generalmente siamo portati a pensare che essere insolventi con la banca sia prerogativa dei clienti a basso reddito, ma in realtà non è infrequente che a non onorare i propri debiti siano aziende o personalità ricche e famose. Ed in questi casi talvolta il "buco" prodotto può essere molto consistente. Un articolo pubblicato ieri dal quotidiano Libero a firma di Nino Sunseri ripercorre alcuni "crac" celebri, che hanno provocato ingenti perdite a Mps contribuendo presumibilmente a spingerla nel baratro.
Montepaschi, alcuni debitori famosi del passato
Tra i clienti celebri dell'antica banca senese che non sono riusciti a restituire il dovuto figura anche Giuseppe Garibaldi. Non si tratta di un caso di omonimia, ma proprio del cosiddetto "eroe dei due mondi". Nell'archivio di Montepaschi è conservata una lettera, risalente al 1863, dove Garibaldi rivolgendosi all'esattore spiegava di non essere in grado di pagare le tasse. Un debito che non ci è dato sapere se in seguito sia stato saldato o meno. Tra i debitori di altre epoche ci sono anche gli eredi di Vittorio Emanuele II, che approssimativamente nel 1930 si videro espropriare la tenuta di Fontanafredda per un debito non saldato.
Debitori famosi di oggi
Tra i clienti che non hanno restituito alla banca le somme dovute figura Sorgenia, di proprietà della famiglia De Benedetti. Il gruppo elettrico guidato dal figlio dell'Ingegnere ha prodotto un debito di ben 600 milioni, mai restituiti a Banca Mps. Altri 200 milioni di buco li ha lasciati l'ospedale San Raffaele di Milano, fondato da Don Luigi Maria Verzé, che fino a a poco prima di morire era Presidente della Fondazione Centro San Raffaele.
Dagli archivi della banca risulta - almeno fino alla data di un anno fa - una fidejussione di 8,3 milioni di euro, emessa in favore di Antonella Costanza, prima consorte di Paolo Berlusconi, fratello di Silvio. La signora pare avesse utilizzato quella somma per rilevare una villa del valore di 9 milioni, ma poi sembra non aver saldato il debito.
Il gruppo Marcegaglia invece ha accumulato nei confronti della Banca Agricola Mantovana un'esposizione di ben 1,6 miliardi di euro, ai quali si devono sommare altri 500 milioni cacciati dalla banca per ristrutturare il medesimo debito. Dal 1999 a seguito di un'Operazione Pubblica d'Acquisto la BAM si è trasformata in S.p.a. ed entrò a fare parte del gruppo Mps.
Altri dati sugli insolventi di Banca Mps
Un gruppo di piccoli azionisti della banca guidati da Maria Alberta Cambi ha cercato di investigare - nonostante la legge sulla privacy - per verificare chi ci fosse dietro alle insolvenze più sostanziose. E' emerso che il 70% dei debiti non corrisposti è composto da correntisti che avevano ottenuto finanziamenti per oltre 500mila euro. Si tratta di ben 9.300 posizioni debitorie, il cui tasso di insolvenza cresce di pari passo all'importo finanziato. Un cattivo pagatore su tre aveva ottenuto più di 3 milioni di euro.