Duemila assunzioni e un miliardo di dollari. Si tratta del biglietto da visita che Sergio Marchionne ha “inviato” a Donald Trump. Un annuncio che lascia intravedere l’inizio di una serie di grandi manovre di chiara matrice industriale sul suolo americano; ma non si può non pensare che quest’annuncio abbia anche lo scopo di ingraziarsi il nuovo corso protezionistico della politica statunitense, che prenderà il via il 20 gennaio prossimo con l’insediamento del presidente repubblicano Trump. E questo dopo che Fiat Chrysler ha percorso un lungo tratto di strada a braccetto con Barak Obama e l’amministrazione democratica uscente.

Il tweet di Trump

Marchionne, amministratore delegato di Fca, ha annunciato infatti che l’azienda investirà un miliardo di dollari negli Stati Uniti, con la creazione di 2.000 posti di lavoro. E i ringraziamenti di Trump non si sono fatti attendere: “Grazie Fiat Chrysler e a Ford” ha twittato il presidente eletto, facendo riferimento anche all’investimento della casa automobilistica americana, che la settimana scorsa aveva reso pubblica la sua espansione in Michigan per un investimento di un miliardo di dollari, in precedenza previsto per un nuovo stabilimento in Messico. A sua volta Marchionne da Detroit, dove si è aperto il salone dell’auto, ha proseguito nello scambio di cortesie: “Lo ringrazio per averci ringraziato” ha detto in riferimento al tweet presidenziale, “è un atto dovuto al paese”.

Stuzzicato poi sulle nuove politiche commerciali che Trump ipotizza di mettere in atto attraverso l’imposizione di dazi e una revisione del Nafta, l’accordo commerciale di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada, Marchionne ha risposto all'Ansa, sostenendo che “Sono tutte speculazioni, aspettiamo di vedere quando si insedierà”.

La strategia di Marchionne

Ma torniamo al miliardo di dollari che Fca investirà negli Stati Uniti: sarà utilizzato per la produzione di tre nuovi modelli del marchio Jeep per consolidarlo nei segmenti suv e pickup e per adeguare l’impianto di Warren, in Michigan, che sarà utilizzato per la produzione del Ram, un pickup che sembrava precedentemente destinato al Messico.

L'espansione della linea Jeep per Marchionne continua dunque a essere un pilastro della strategia di Fca: con questo investimento l'azienda avrà la capacità necessaria per entrare in altri mercati, oggi ancora fuori dalla portata di Fca per limiti produttivi. E tanti saluti al Messico.