Il cda di Banca Ifis ha approvato i risultati preliminari per l'esercizio 2016 registrando un utile di 687,9 milioni. Il risultato tiene condo degli effetti derivanti dall'acquisizione di interbanca perfezionata nel novembre dello scorso anno. I risultati d'esercizio e le linee guida del piano industriale verranno presentati a Milano il 16 marzo.
A commento dell'esercizio particolarmente positivo, l'amministratore delegato, Giovanni Bossi ha parlato della valenza strategica dell'ultima operazione societaria volta a integrare l'offerta di servizi del gruppo con particolare riferimento alla clientela PMI.
Particolarmente significativo a questo proposito il perfezionamento nelle prime settimane dell'anno, di tre operazioni di finanza strutturata, attraverso la società recentemente acquisita.
Alla chiusura del 2016 l'istituto si è confermato particolarmente attivo sul mercato NPL sia sul versante degli acquisti sul mercato primario, con un'operazione corporate da circa 1 miliardo, sia sul mercato secondario con un'operazione di cessione da 750 milioni.
I principali indicatori e le determinanti dell'utile record
Il margine di intermediazione consolidato si è attestato su 326 milioni in calo rispetto al 2015 quasi del 20% a causa di 11 milioni di costo addizionale derivanti dall'operazione di acquisizione e di una plusvalenza di 124,5 milioni iscritta nell'esercizio precedente e derivante da un riassetto del portafoglio titoli di stato.
la variazione al netto di queste poste straordinarie è positiva per 53,6 milioni con una crescita del 18.9%.
Le rettifiche di valore registrate nell'esercizio hanno riguardato esclusivamente i crediti commerciali per 26,6 milioni divisi tra 22,2 milioni per i crediti verso la clientela e 4,4 milioni sui titoli di capitale non quotati.
In crescita sostenuta i costi operativi arrivati passati dai dai 128,1 del 2015 a 202,5 milioni dell'ultimo esercizio, comprendendo 16,5 milioni per l'acquisto di Interbanca.
L'utile di gruppo è stato pari a 687,9 milioni, con una quota pari al 90% circa (623,6 in valore) determinata dal contributo straordinario derivante dall'acquisizione di Interbanca ottenuto come differenza tra il prezzo di acquisto pari a 119,2 milioni e il fair value delle attività e passività acquisite che totalizzava 742,8 milioni.
L'utile normalizzato, escludendo le componenti legate all'operazione societaria si è attestato a 89,7 milioni in crescita del 12,2% sul 2015.Stabile il CET1 Ratio al 15,7% rispetto al 15,8% dello scorso anno.