Poste Italiane e Invitalia hanno stretto la mano per l'acquisto della Banca del Mezzogiorno. L'operazione di vendita è stata necessaria ai fini dello sviluppo economico ed imprenditoriale delle imprese del Meridione. Il nuovo piano azionario interesserebbe anche la creazione di un fondo d'investimento, che anticiperebbe le somme erogate da Bruxelles, a lavori eseguiti.
L'accordo tra Poste Italiane e Invitalia per lo sviluppo economico del Meridione
Francesco Caio, direttore generale e amministratore delegato di Poste Italiane S.p.A. cede in toto la Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale S.p.A.
alla società per azioni Invitalia, prodigando diritti e doveri. Il coordinatore, si esprime fiducioso verso l'acquirente, affermando che la mission per lo sviluppo economico del Mezzogiorno verrà garantita: "Con questa operazione, Poste Italiane prosegue nell'attuazione del suo Piano industriale, focalizzato su tre aree principali - corrispondenza e logistica, pagamenti e servizi finanziari, risparmio e assicurazioni - su cui il Gruppo ha deciso di concentrare investimenti di capitale per perseguire importanti obiettivi di crescita" . D'altro canto, i dirigenti di Invitalia, asseriscono la volontà di ottimizzare la crescita economica, abrogando alcune attività non indispensabili, come la società Italia turismo.
L'amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, replica così: "L'acquisizione della Banca, consentirà di generare particolari sinergie in grado di moltiplicare l'efficienza delle politiche di sviluppo delle imprese pubbliche e private del Mezzogiorno. Il Meridione verrà sostenuto con finanziamenti e fondi di garanzia pubblici".
I direttori delle società dunque, porgono la guancia al Sud, sostenendo l'espansione e l'incremento economico. La manovra di investimento verrà rifinita e completata in primavera, quando il Ministero dello Sviluppo Economico, la Banca d'Italia e la Banca Centrale Europea, avranno concesso le autorizzazioni atte al compimento totale dell'operazione.