Torna il sereno sulla vicenda Carige. Nella notte tra il 17 ed il 18 novembre, infatti, è stato sottoscritto l'accordo con Deutsche Bank e Barclays per il consorzio di garanzia dell'aumento di capitale da quasi 560 milioni di euro. Un tassello importantissimo che si incastra alla perfezione nel piano di rafforzamento finanziario e patrimoniale di Banca carige. L'istituto di credito genovese punta decisamente al prossimo 22 novembre, prima data utile per integrare il prospetto del previsto aumento (deve comunque arrivare il nulla osta di Consob) e ripartire dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi.
Soci stabili, la base di partenza
Gli investimenti dei partner internazionali sono ovviamente il carburante che permette al motore di ripartire. La base di lancio è però l'impegno dei principali soci: la famiglia Malacalza (che sottoscriverà la propria quota del 17,6 %), Gabriele Volpi (che salirà fino al 9,9 %), Aldo Spinelli (l'ex patron del Genoa detiene lo 0,45 % del capitale) e la Coop Liguria (1,76 %). Il consorzio di garanzia è coordinato da Credit Suisse e Deutsche Bank con la collaborazione di Barclays. In qualità di co-garante è scesa in campo anche Equita Sim. Per rendere molto più alla portata l'acquisto delle azioni, saranno offerte ad un prezzo simbolico di 1 centesimo: un'operazione del tutto simile a quella delle due ex banche venete.
Carige ha inoltre annunciato un'ulteriore azione del piano di rilancio, con la trattativa 'esclusiva' con il Credito Fondiario che comporterebbe la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza il cui valore è pari ad un miliardo e 200 milioni di euro. "Crediamo che il momento peggiore sia alle spalle - ha dichiarato in proposito Edoardo Rixi, assesore allo sviluppo economico della Regione Liguria - e si possa tornare ad avere un futuro.
Non solo per Carige, ma anche per tutte le aziende liguri che hanno nella banca il vero riferimento finanziario". Più caute le organizzazioni sindacali, alla luce di un piano di oltre mille esuberi messo sul tavolo dall'amministratore delegato dell'istituto di credito, Paolo Fiorentino. In merito i lavoratori di Carige sono in stato di agitazione ed avevano previsto di incrociare le braccia per il prossimo 21 novembre.