La lotta all'etichettatura dei prodotti alimentare è molto sentita in Europa, specialmente dalle industrie agroalimentari italiane che, a ragion veduta, vogliono preservare la rispettabilità del nome del prodotto. Negli ultimi anni, con il boom del "veg", molti distributori e catene di supermercati hanno cominciato a distribuire molti più prodotti vegetali, ma con un'etichetta dichiarata ingannevole.

Non esiste il latte vegetale

Nell'America Settentrionale, sempre più avanti nel settore alimentare confezionato rispetto all'Europa, da poco tempo sta spopolando un tipo di "latte" vegetale derivato da mirtilli selvatici.

Con molta probabilità arriverà anche sugli scaffali dei supermercati europei ma con una differenzia sostanziale, non si potrà chiamare latte. In Europa difatti non è consentito apporre la dicitura "latte" su bevande che hanno avuto procedimenti di lavorazione molto diversi tra loro e soprattutto che sono di origine vegetale. Sono consentite appena 3 bevande di origine non animale ad apporre la dicitura "latte" e sono il latte di mandorla, cocco e burro di cacao. Questo è dovuto all'ormai diffusa conoscenza e tradizione di queste bevande, popolarmente note come bevande di origine vegetale. Il divieto di commercializzare prodotti vegetali con la scritta "latte" deriva da una recente sentenza europea che ha visto due aziende tedesche contrapposte: la TofuTown e la Verband Sozialer Wettbewerb.

La seconda è un'associazione che ha come obiettivo proprio il contrasto alla concorrenza sleale derivante dalle etichettature.

La sentenza della Corte Europea, che ha valenza in tutti i Paesi membri, vieta espressamente la commercializzazione di prodotti vegetali con nomi propri di alimenti di origine animale. In particolare dei prodotti derivati dal latte come la mozzarella, la panna, il burro, il formaggio, lo yogurt e il latte.

Attenzione anche sull'etichettatura dei sostituti della carne

Il problema non riguarda solo i prodotti vegetali che richiamano quelli derivati dall'uso del latte vaccino ma anche quelli che richiamano la carne. Molti alimenti "veg" vengono venduti in confezioni che riportano la dicitura classica di alimenti a base di carne, come gli "hamburger" di soia ad esempio. Il tema è all'attenzione del Parlamento e della Commissione Europea che a breve dovrà dare delle risposte in merito anche a questi prodotti.