A volte i dettagli contano più di tutto il resto. Ne sa qualcosa Google, ed il suo amministratore delegato Sundar Pichai, che da qualche giorno sta combattendo con l'esistenziale problema riguardante l'emoji dell'Hamburger. Fino alla settimana scorsa nessuno aveva notato l'errore o comunque in pochi ci avevano fatto caso. Dopo il tweet di Thomas Baekdal nulla è più come prima. Lo sconosciuto fondatore di Baekdal Media ha avuto il coraggio di ridicolizzare la società di Mountain View per la sua emoticon riferita al cheeseburger. Apriti cielo. Nel giro di poche ore, il post aveva ricevuto oltre 17 mila retweet.

Troppi per non fare rumore.

La priorità di Google

Il ceo di Baekdal Media ha fatto centro. Con un tweet pubblicato un paio di giorni fa, ha aperto la discussione su perché l'emoji dell'hamburger di Google posizionasse il formaggio sotto la carne, mentre quella di Apple la metta sopra. Sono le 17.29 del 28 ottobre: Baekdal e Apple 1, Google 0. In poco tempo, il post viene retwittato migliaia di volte, fino a raggiungere gli attuali 22.154 tweet. Dalle cose semplici nasce sempre qualcosa. L'esempio classico di un post virale senza aver bisogno di grandi effetti speciali o altro. Ma una semplice, quanto banale, constatazione.

Passano 24 ore e arriva la risposta spiazzante di Sundar Pichai, ad di Google: "Molliamo tutto ciò che stiamo facendo e risolviamo la cosa entro lunedì", è intervenuto ironicamente Pichai, che ha poi aggiunto "se la gente può mettersi d'accordo su come debba essere fatto correttamente".

Forse, basterebbe soltanto mettere la fetta di formaggio sopra la carne, come del resto fanno tutti quanti, modificando magari anche la posizione dell'insalata.

Se queste sono le priorità di Google, significa che l'azienda statunitense vive di ottima salute.

Da poco, il colosso di Mountain View ha presentato il suo ultimo top di gamma, il Pixel 2. A differenza dello scorso anno, il telefono può essere acquistato anche qui da noi in Italia attraverso lo store di Google. Il prezzo per la versione XL è pari a 989 euro. Una delle novità sostanziali rispetto agli ultimi modelli è la presenza di Google Assistant, che promette di rivoluzionare il modo di interfacciarci con il telefono, ponendosi un gradino più in alto rispetto a Siri (Apple) e Cortana (Microsoft).

Ma torniamo al dibattito iniziale sull'emoji dell'hamburger: voi dove la mettereste la fetta di formaggio? Rispondete direttamente a Google in persona, condividendo la vostra risposta con Sundar Pichai. Magari salta fuori anche un'allettante proposta di lavoro.