L'Ivass, l'autorità di vigilanza sul mercato assicurativo è riuscita ad individuare circa 12 mila soggetti beneficiari di altrettante polizze assicurative sulla vita e di altro genere che non avevano mai riscosso i denari a cui avevano diritto per legge. E questo in quanto i beneficiari non sono a conoscenza del proprio diritto di credito. Cosa che, secondo i dati resi disponibili dall'Ivass stessa, è un eventualità molto più frequente di quanto non si creda. E non si tratta di cifre di poco conto. Infatti, tenendo conto esclusivamente delle polizze, diciamo così, risvegliate si tratta di circa 1 miliardo e 500 milioni di euro.
Se, poi, si tiene conto del fatto che, secondo diverse associazioni dei consumatori, in Italia vi sarebbero circa 4 milioni di polizze dormienti risultano subito evidenti le grandezze in gioco. In parole semplici stiamo parlando di quasi 200 miliardi di euro. Ma perché esiste questo problema? E come possiamo fare per accertare se siamo tra i fortunati beneficiari di una di queste polizze? Vediamo.
A cosa è dovuto il fenomeno delle polizze dormienti
In poche parole, il problema deriva da una carenza di informazioni. In pratica, le compagnie assicurative non sarebbero in grado di stabilire con matematica certezza se i propri assicurati sarebbero ancora vivi. Questo, può avvenire solo se un beneficiario o un erede di questi rivendica le somme per conto dei suo dante causa.
Ma non solo. C'è anche da considerare che, se nel frattempo il beneficiario stesso è venuto a mancare risulta difficile e costoso rintracciare gli eventuali eredi.
Ecco che, quindi, è intervenuta l'Ivass. Questa, essendo un soggetto istituzionalle e autorità di vigilanza, si è fatta fornire i Codici Fiscali di un campione di soggetti beneficiari e ha incrociato questi dati con quelli in possesso dell'agenzia delle entrate.
Ciò ha permesso l'identificazione dei quasi 12 mila beneficiari. Per quanto riguarda i fondi non attribuiti perché non è stato possibile identificare i beneficiari, decorso il termine prescrizionale di 10 anni confluiscono nel Fondo Rapporti Dormienti gestito dalla Consap che rimborserà chi, eventualmente, vanta ancora dei diritti.
Ma quale è la procedura da seguire per sapere se siamo tra i beneficiari di una polizza dormiente?
Come sapere se si è beneficiari
Come abbiamo evidenziato il termine prescrizionale, per vantare diritti di credito relativi ad una polizza dormiente è di 10 anni. Quindi, sarebbe opportuno per verificare se si è tra i potenziali beneficiari armarsi di pazienza e verificare la documentazione in nostro possesso o in possesso dei nostri parenti più anziani, genitori, nonni o zii.
Se, effettuando questo controllo si dovesse scoprire l'esistenza di una polizza assicurativa, anche se scaduta da oltre due anni, a nome di un parente ancora in vita o deceduto, bisognrtebbe attivarsi immediatamente per richiederne la liquidazione alla compagnia assicurativa emittente.
Esiste anche un servizio dedicato a questo gestito dall'Ania, l'associazione nazionale delle imprese assicurative, denominato Servizio di ricerca coperture assicurative vita a cui è possibile richiedere assistenza per rintracciare un'eventuale polizza dormiente. Sul sito dell'Ania sono disponibili i modelli.
D'altra parte, come suggeriscono diverse associazioni dei consumatori, come ad esempio Altroconsumo, si potrebbe risolvere alla radice questo problema consentendo alle assicurazioni di accedere all'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, cosa oggi possibile solo alla pubblica amministrazione, e rendere obbligatoria la consultazione, almeno una volta l'anno, così da poter verificare gli eventuali decessi e attivarsi per il pagamento.