Le bollette non pagate dagli utenti morosi potranno essere spalmate a carico dell’intera collettività. Stiamo parlando non degli effettivi consumi ma solo degli oneri derivanti dagli utenti che evadono i pagamenti della propria bolletta. Questo provvedimento andrà ampiamente a danneggiare economicamente gli utenti onesti e a salvaguardare invece, come al solito, le aziende. Le morosità, in passato, sarebbero state la causa del fallimento di alcune aziende e, in particolar modo, di quelle elettriche nate nel mercato libero.

Morosità delle bollette a carico dell’ intera collettività: vediamo di cosa si tratta

Le reazioni a questa notizia, a dir poco scoraggiante, avrebbe acceso accanite proteste da parte delle associazioni dei consumatori per quello che viene considerato un vero e proprio sopruso da parte delle autorità preposte nel settore. I consumatori, quindi, vedranno inserita una nuova voce in bolletta che riguarderà il contributo che dovrà essere pagato da tutti gli utenti al fine di coprire gli insoluti dei clienti morosi. In pratica, a prescindere dal proprio consumo, si dovrà pagare anche per i furbetti che non pagano. La somma insoluta complessivamente raggiunta dalle evasioni del settore energetico ammonterebbe a circa un miliardo di euro.

La decisione presa per il momento da parte delle Autorità per l’energia, dovrebbe essere quella di distribuire fra tutta la platea dei consumatori solo una parte degli oneri generati dagli utenti morosi corrispondente a circa 200 milioni. Questa estrema decisione è stata presa dopo una serie di ricorsi e sentenze da parte del Consiglio di Stato e del Tar.

Sulle bollette della corrente si aggiungerebbe, quindi, un nuovo ‘onere’, oltre ai tanti già esistenti, che prevede la partecipazione economica ‘presa dalle nostre tasche’ per coprire le mancanze nelle casse delle società elettriche, determinate da tutti coloro che evadono la bolletta della corrente.

La reazione delle associazioni dei consumatori

La notizia della decisione presa ai danni dei ligi cittadini è subito rimbalzata sul tavolo delle associazioni dei consumatori e non si sono fatte attendere le conseguenti polemiche. Si tratterebbe di un sopruso ai danni, come sempre, dei cittadini che vengono chiamati puntualmente in causa quando si tratta di spalmare i debiti, afferma Luigi Gabriele di ‘Codici’ (Centro per i Diritti del Cittadino), secondo il quale la situazione andrebbe approfondita e ampiamente verificata prima di essere attuata dai poteri detenuti dall’Authority.