Continua la diatriba sulle linee guida BCE: da una parte il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani che ha dichiarato di opporsi decisamente a qualunque tentativo della Vigilanza BCE di esercitare "in via surrettizia" attività legislativa; dall'altro, Danielle Nouy, che al momento non ha commentato la vicenda e procederà alla pubblicazione dell'addendum nel mese di marzo, senza modifiche al programma già deciso.

Materia del contendere sarebbe la presunta attività legislativa che la vigilanza BCE avrebbe esercitato fissando, nella addendum sulla gestione NPL pubblicato in bozza lo scorso anno, delle soglie temporali allo scadere delle quali i NPL devono essere svalutati integralmente: si tratta di 2 anni per i crediti sprovvisti di garanzia e di 7 per quelli assisti da garanzie reali.

L'esercizio dell'attività legislativa

In seguito alla pubblicazione dell' addendum alle linee guida per la gestione dei crediti deteriorati, avvenuta lo scorso ottobre, il presidente Tajani aveva provveduto ad effettuare un'interrogazione al servizio giuridico del parlamento europeo per valutare se l'indicazione di soglie temporali allo scadere delle quali occorre portare al 100% gli accantonamenti sui NPL non sostanziasse di fatto l'esercizio di attività legislativa che non rientra tra le prerogative della BCE.

La linea della banca centrale va in direzione opposta, argomentando che l'indicazione di linee guida non costituisce una vera e propria attività normativa, ma una mera indicazione delle condizioni di normalità che gli ispettori della vigilanza si attendono di trovare e nei confronti delle quali gli istituti vigilati dovranno motivare eventuali deroghe.

Secondo gli analisti di Mediobanca questo tipo di dialettica potrebbe risultare positiva per le banche italiane perchè potrebbe portare ad un ammorbidimento dei requisiti previsiti dalle linee guida.

La posizione della Commissione Europea

Anche la commissione europea si è occupata dei criteri di rettifica per i crediti deteriorati e, secondo indiscrezioni riportate, tra gli altri da Milano Finanza, avrebbe fissato in 8 anni la scadenza al termine della quale i NPL assistiti da garanzie andrebbero coperti da accantonamenti integrali.

Mentre le raccomandazioni della Commissione andrebbero riferite al cosiddetto primo pilastro di Basilea e quindi ai requisiti patrimoniali minimi, le linee guida BCE rientrerebbero invece nel secondo pilastro, ovvero nell'ambito del controllo prudenziale.

Elemento fondamentale, che di fatto esclude l'esercizio di attività legislativa da parte della BCE, riguarda il fatto che l'addendum si propone come indicazione da tenere presente in sede ispettiva e dibattere caso per caso e non come regola con valenza generale.