Prima del voto di domenica, le voci sulla reazione dei mercati erano abbastanza pessimistiche, si riteneva, infatti, che una netta affermazione delle forze antisistema avrebbe avuto come diretta conseguenza un’impennata dello spread. Si era addirittura parlato di quota 300 punti. Mentre invece i mercati avrebbero tratto sicurezza e stabilità da una vittoria netta di Berlusconi che sarebbe stato garante di un governo più favorevole ai grandi investitori ed alle politiche europee.

I mercati dopo il voto

E invece, a poche ore dalla conferma dei risultati elettorali, i mercati hanno reagito compostamente.

L’euro ha tenuto quota 1,23 sul dollaro e Piazza Affari ha chiuso a -0,4%, nonostante si sia palesato lo scenario considerato peggiore. Ovvero M5S primo partito, come facilmente prevedibile, e Lega primo partito all’interno della coalizione di centrodestra. Lo spread, invece, ha subito un rialzo molto contenuto, attestandosi a quota 135 punti, ma più per il rafforzamento dei titoli tedeschi legato alla formazione del nuovo governo Merkel, che non all’esito del voto in Italia.

Cosa accadrà adesso

Adesso, molto dipenderà dall’evolversi della situazione politica nei prossimi giorni, infatti, i grandi investitori internazionali, sembrano al momento stare alla finestra in attesa che si chiarisca cosa accadrà in Italia.

Si cerca di capire se si realizzerà lo scenario considerato meno favorevole, cioè un governo 5 Stelle appoggiato dalla Lega. Questa ipotesi, seppur al moneto categoricamente esclusa da Matteo Salvini, renderebbe, a detta degli analisti, improbabile il completamento dell’Unione bancaria, fortemente voluta da Macron e dalla Merkel.

Questo perché contesterebbero gran parte dei provvedimenti che Francia e Germania richiederebbero per la sua realizzazione.

Quindi una vera e propria reazione la avremmo nell’eventualità si realizzasse davvero questo asse tra M5S e Lega, e sarebbe una reazione negativa. Per adesso la risposta dei mercati risulta mitigata da una sorta di interpretazione di “nulla di fatto” nella situazione politica italiana.

E’ altresì vero che un lungo periodo di trattative per la formazione di un governo, rileva Ubs, potrebbe accrescere la volatilità degli asset italiani.

La verità è che la situazione politica è al momento talmente intricata che difficilmente si possono fare previsioni economico - finanziarie realistiche, fintanto che non si inizierà a dipanare la matassa che porta al prossimo governo italiano.