Tutti gli autoveicoli che circolano sulle strade italiane sono sottoposti ad un adempimento periodico, la revisione. Dopo l’acquisto di una autovettura nuova, la prima revisione scatta dopo 4 anni. Per le vetture di non prima immatricolazione, quelle cioè che hanno già passato la prima revisione dopo i primi 4 anni dall’immatricolazione, occorre presentarsi alla revisione periodica ogni due anni. la mancata revisione può portare a multe pesanti, comprese nella forbice che va da 168 a 674 euro. Multe ancora maggiori per chi viene sorpreso più volte alla guida di un autoveicolo la cui revisione è scaduta, quindi per i casi di recidiva, per i quali le sanzioni prima citate raddoppiano.

L’argomento è diventato di stretta attualità perché una direttiva UE sarà applicata anche nella nostra penisola a partire dal prossimo 20 maggio e cambierà molto proprio in riferimento a questo adempimento.

Contrasto a pratiche illecite

Quando si acquista una auto usata, cioè di seconda mano, ogni acquirente presta attenzione ai chilometri dell’autoveicolo. A volte i venditori sono soliti correggere o meglio contraffare i chilometri che sono segnati sull’auto. È naturale che meno Km presenta il contatore dell’auto, più valore di mercato ha la stessa. Le novità riguardanti la revisione hanno, tra gli altri, anche lo scopo di contrastare questa pratica perché assume rilevanza nella revisione il numero dei Km segnati sull’apposito contachilometri del veicolo, quello che nella pratica illecita viene per così dire “taroccato”.

La nuova revisione

La direttiva di cui parliamo è la del 2014 ed in Italia è stata recepita da un Decreto Ministeriale, il 214 del 2017 che entra in vigore proprio il 20 maggio.

Da questa data sarà introdotto il certificato di revisione, documento che verrà rilasciato dai centri o dalle officine autorizzate ad effettuare la revisione. Il certificato sarà consegnato all’intestatario del veicolo e presenterà numerosi dati, compreso il numero dei Km segnati il giorno della revisione. Oltre ai Km, il certificato riporterà numero di targa e telaio, luogo e data della revisione e tutte le carenze rilevate e indicate in base al livello di gravità.

In pratica il nuovo documento rilasciato sarà una autentica valutazione dello stato di salute del veicolo. Per veicoli immatricolati in Italia e provenienti da un altro paese della UE, la revisione effettuata nel paese di origine sarà valida anche in Italia, purchè rispetti i limiti temporali previsti nel nostro paese e di cui trattavamo in premessa.