Mentre si attendono risposte dal Quirinale per quanto riguarda la nomina del professor Giuseppe Conte a Presidente del Consiglio del nuovo governo si iniziano a registrare delle importanti aperture. E' il caso di Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, che, come mette in evidenza il "Sole24ore" conferma la disponibilità dell'associazione degli industriali ad una collaborazione a 360 gradi per lo sviluppo e la crescita del Paese ma con delle importanti precisazioni. Vediamo cosa ha detto Boccia
Dialogo e apertura
Gli industriali confermano che intendono impostare un efficace dialogo con chi si appresta a governare l'Italia.
Ma, per bocca del loro Presidente, confermano che vigileranno attentamente sull'attuazione delle politiche di loro più stretto interesse. In particolare per quanto riguarda il lavoro, la crescita, la riduzione del debito pubblico o il ruolo ed il posto dell'Italia in Europa. A questo fine, non si tratterranno dall'inviare agli organi istituzionali preposti dei "messaggi chiari" precisa Vincenzo Boccia. Ma, ovviamente, è soprattutto uno il tema che sta a cuore al Presidente di Confindustria. Ecco di cosa si tratta.
Una nuova politica industriale
Secondo il Presidente di Confindustria non è del tutto chiaro, nonostante sia stato sottoscritto un contratto di governo nero su bianco, se il prossimo esecutivo avrà una chiara politica industriale, quanto mai necessaria, secondo il numero uno di Confindustria, per favorire la crescita e lo sviluppo del nostro Paese.
Anche perché crescita vuol dire coesione sociale nel ragionamento di Boccia. È quindi necessario che si comprenda o faccia comprendere all'opinione pubblica, nazionale e internazionale, dove si vogliono reperire le coperture per realizzare le riforme indispensabili a questo Paese e promesse durante la recente campagna elettorale.
Anche perché il Presidente di Confindustria rivendica i successi ottenuti da due anni a questa parte sotto la sua direzione. In particolare, per quanto riguarda l'occupazione giovanile. Per questi, ricorda Boccia, ci si è impegnati a chiedere una forte decontribuzione e detassazione per tre anni. D'altra parte, vi sono questioni ormai improcrastinabili da risolvere per il Presidente di Confindustria.
Il riferimento è alla questione dell'Ilva di Taranto che si protrae, ormai, da troppo tempo. E la cui soluzione cambia, dice Boccia, ad ogni cambio di esecutivo. D'altra parte, Boccia ha colto l'occasione anche per una sorta di "esame di coscienza" dopo la decisione di Luxottica di abbandonare le sedi territoriali di Confindustria. Secondo il Presidente è necessario trovare modi nuovi per rappresentare e fidelizzare le aziende.
La questione industriale non può uscire dall'agenda politica del Paese, secondo Viale dell'Astronomia, e questo significa, chiarisce, che la politica non può avere la vista corta ma deve inquadrare i problemi in un ottica nazionale ed europea. Senza utilizzare l'Unione come alibi per non affrontare i nodi economici nazionali.
Da qui ad affermare la necessità di rimanere nell'euro e di far partire o completare importanti opere infrastrutturali come la Tav, il Tap o il Terzo Valico il passo è breve. Boccia fa notare, inoltre, come le principali economie mondiali, cioè Stati Uniti e Cina, abbiano messo al centro della loro agenda proprio la politica industriale. Seguendo il loro esempio, secondo Vincenzo Boccia, si invierà un messaggio rassicurante agli investitori stranieri e, di conseguenza, si affretterà la crescita economica.