Le bollette dal prossimo luglio subiranno un notevole aumento, stimate del 6,5% per quella dell’energia elettrica e dell’8,2% per quella del gas. Ad intervenire sui nuovi rincari destinati ai consumatori italiani, ha comunicato l’Autoritità preposta per l’energia, sarebbero intervenute negativamente le ultime tensioni a livello internazionali e il forte aumento del costo del petrolio. Tali fattori si sarebbero, di conseguenza, ripercossi notevolmente sul prezzo finale per i consumatori.

Bollette più care da luglio: Codacons: ‘un massacro per i consumatori italiani’

Il nuovo incremento sul rincaro delle bollette, in pratica, vorrà dire che le famiglie italiane si troveranno a pagare in un anno e, in particolar modo dal primo luglio 2018, circa 83,5 euro in più sui loro consumi del gas e 33,5 euro in più per quelli dell’energia elettrica. Secondo il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'Ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) si tratta di una vera e propria stangata di ben 117 euro totali ai danni delle famiglie italiane.

Non sono tardate ad arrivare, quindi, le proteste delle associazioni per la difesa dei consumatori ed in particolare quelle del responsabile dell’Unione Nazionale Consumatori del settore energia Marco Vignola, che si chiede come sia possibile e giustificabile questa impennata dei costi delle bollette, sottolineando che, dietro questo aumento, si possa giustamente intuire l'uscita delle famiglie dal ‘mercato di maggior tutela’ per l’energia e il gas che, dal 2018, cesserà completamente di esistere in seguito alla liberalizzazione del mercato delle vendite.

Abolizione della ‘maggior tutela’: di cosa si tratta

A giugno 2018 viene abolita la ‘maggior tutela’, con la motivazione ufficiale che questa condizione del mercato italiano andava a creare differenze e contrasti con le altre norme europee vigenti nel settore. Ma, a quanto pare, le indicazioni poste a riguardo dall’Unione europea riguardano solo situazioni che contemplano possibili agevolazioni da parte dello Stato.

Nel caso specifico, nel nostro mercato in ambito energetico, non sono mai stati previsti interventi economici di questo tipo. L’obiettivo è stato, quindi, quello di rendere l’energia un nuovo possibile 'investimento' tra imprese e consumatori e non un servizio a tutela per le famiglie fruitrici. In dieci anni di mercato libero del settore, nonostante l’adozione di sistemi ‘martellanti, da parte delle nuove aziende parallele, solo una famiglia su tre ha scelto di cambiare gestore. La liberalizzazione totale dovrebbe portare una più forte concorrenzialità, staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi.