Le bollette gas e luce rincareranno dal 1 luglio. L’Autorità per l’Energia comunica che gli aumenti delle tariffe corrisponderanno rispettivamente, in ragione percentuale, all'8,2% e al 6,5%. Questo maxi aumento è una conseguenza del costo del greggio ma anche di un quadro politico internazionale teso e incerto. La stangata potrebbe ripercuotersi anche sull’inflazione che a giugno si è dimostrata già in ascesa. E' ovvio che il concorso tra tutte queste cose produrrà un decremento del potere di acquisto.

In estate aumentano le bollette luce e gas

Il rincaro delle bollette di energia elettrica e gas, riportando fedelmente la comunicazione dell’Autorità, è una conseguenza delle «tensioni internazionali e dalla forte accelerazione delle quotazioni del petrolio, che hanno notevolmente influenzato i prezzi all’ingrosso nel mercato dell’energia».

L'aumento delle tariffe gas e luce potrebbe ripercuotersi sull’inflazione, già in ascesa da questo mese. A giugno i prezzi al consumo sono aumentati in ragione percentuale dello 0,3% rispetto al mese di maggio, e dell’1,4% rispetto all'anno precedente.

L’accelerazione in questione è da attribuirsi proprio a benzina e gasolio che dal +5,3% annuo di maggio balzano al +9,4%. L’aumento del costo dei carburanti e delle spese di trasporto, ha poi gravato su altre voci sensibili del meccanismo dell'inflazione.

Possibile frenata dei consumi in arrivo

Sia Confcommercio che Confesercenti adesso temono che gli aumenti delle bollette possano originare una frenata dei consumi, in un periodo in cui peraltro saranno attivati i saldi estivi e gli italiani inizieranno ad andare in vacanza.

Quest'ipotesi si basa soprattutto sul rapporto prezzi/redditi: dopo un po' di anni i primi hanno ricominciato a crescere, mentre i secondi incrementano modestamente. Nei primi 3 mesi del 2018, secondo l’Istat, il reddito è aumentato, ma l'aumento dell’inflazione ha causato una riduzione del potere d’acquisto, la prima a verificarsi da più di un anno.

Avvalendoci delle percentuali, in confronto al trimestre precedente i redditi sono aumentati dello 0,2%, con i consumi in rialzo dello 0,8%. Tutto ciò si è concretizzato in un calo del potere d’acquisto pari allo 0,2%.

Passando in rassegna i generi alimentari, la pasta registra un incremento del 6,6% annuo, il vino è arrivato a costare il 6,3% in più, la frutta il 7,8% e la verdura il 4,6%. In questo caso, l'aumento dei prezzi è anche da imputare alle avverse condizioni meteorologiche degli ultimi mesi.