Negli ultimi due governi del PD e nelle ultime due Leggi di Bilancio che questi esecutivi hanno emanato, ha trovato spazio la cosiddetta rottamazione delle cartelle. Un'agevolazione offerta ai contribuenti in debito con il Fisco per mettersi a posto pagando parte dei debiti e cancellando la posizione debitoria. Due provvedimenti molto contestati perché. a fronte di uno sconto offerto (cancellazione di sanzioni ed interessi di mora), si chiedeva agli indebitati di sanare la posizione in poche rate ed in un breve periodo. Una rottamazione che ha avuto comunque successo, visto il numero elevato di istanze presentate sia nella prima versione che nella seconda.

Aderire alla definizione agevolata però non vuol dire onorare il debito. Con le comunicazioni di Agenzia delle Entrate-Riscossione in arrivo, infatti, bisognerà vedere se i contribuenti che hanno aderito alla sanatoria passeranno al pagamento delle rate. Nel frattempo, il nuovo governo a guida leghista e grillina, pare intenzionato a proseguire sull’idea di predisporre una nuova sanatoria, chiamata "pace fiscale". E Salvini è tornato pubblicamente a spingere in questa direzione.

Le parole del leader del Carroccio

Durante la cerimonia del 244° anniversario della Guardia di Finanza, Matteo Salvini, Ministro dell’Interno e vice Presidente del Consiglio del nuovo governo, ha rilanciato la proposta della cosiddetta pace fiscale.

Complimentandosi con l’operato delle Fiamme Oro che hanno scovato 12.000 tra evasori totali e grandi evasori, che in media hanno evaso al Fisco 2 milioni di euro a testa, Salvini ha posto l’attenzione sulla differenza tra questi evasori di professione rispetto a tutti i poveri contribuenti impossibilitati a far fronte alla troppo pesante tassazione italiana.

È partendo da questo concetto che il leader leghista ha rilanciato la flat tax e, contestualmente, la sanatoria delle cartelle esattoriali sotto i 100 mila euro. Secondo Salvini, la chiusura di queste posizioni debitorie con il Fisco rilancerebbero l’economia e libererebbero milioni di italiani che oggi risultano ostaggio del Fisco.

Usando la terminologia molto diretta che è solita del Ministro dell’Interno, bisogna adottare questo provvedimento per far tornare il sorriso a queste persone e per farle tornare a lavorare senza pendenze. Un provvedimento, questo che ha in mente Salvini, che suscita già diverse contestazioni, come quelle provenienti dal PD, a voce di Alessia Rotta, vice presidente del PD alla Camera, che parla di nuovo condono tipicamente di destra, in stile berlusconiano.

Come funzionerebbe la pace fiscale

Salvini non è nuovo all’argomento in quanto, recentemente, ha affermato che le cartelle esattoriali in Italia sono oppressive e per un debito di 3.000 euro, si passa troppo rapidamente a 10.000 per via di sanzioni, interessi, spese ed oneri accessori.

Secondo Salvini, bisogna consentire agli italiani di pagare solo il 15% di quanto dovuto e azzerare la pendenza. Più nello specifico, l'ipotesi di pace fiscale inserita nel contratto di Governo, anche se non vi è traccia della soglia massima da agevolare (i 100.000 euro di cui parla Salvini), sarebbe quella di offrire la possibilità di mettersi in regola pagando solo una percentuale del debito in base alla situazione del debitore. Le aliquote ipotizzate sono 3 e cioè 6, 15 ed una tra il 20 ed il 25%.