Un'annosa questione, relativa agli utenti dei servizi di telefonia, sembra sia arrivata al termine. Molti ricorderanno la condanna a risarcire i consumatori che l’Autorità di Garanzia (Agcom) aveva imposto alle compagnie telefoniche che, per diversi mesi fra il 2016 e il 2017, avevano impostato le bollette telefoniche a 28 giorni e non più mensili. In pratica il Garante aveva, con una delibera a favore degli utenti, imposto alle compagnie telefoniche di restituire ai clienti di ciascuna di esse, quanto incassato in più per via della fatturazione a 4 settimane e non mensile.

Tim, Vodafone, Wind/Tre e Fastweb non hanno ancora provveduto a saldare quello che può essere considerato un vero addebito a loro conto e avevano ricorso contro il diktat dell’Autorità. Sulla questione va riportata una sentenza del Tar del Lazio, datata 2 novembre, che risponde al ricorso presentato da Vodafone e potrebbe portare, da qui a fine anno, una gradita sorpresa per gli utenti dei servizi telefonici. Ecco di cosa si tratta e cosa devono aspettarsi i cittadini interessati da queste bollette a fatturazione inferiore al mese.

Ricorso respinto

L’imposizione dell’Agcom era stata congelata in attesa della sentenza del Tar del Lazio al ricorso della Vodafone. Il 2 novembre appena trascorso, il Tribunale Amministrativo Regionale interpellato ha di fatto respinto l’appunto mosso da Vodafone.

Nella sua sentenza il Tar del Lazio sancito che non esistono ragioni oggettive che ostacolino quanto deciso a suo tempo dall’Autorità di Garanzia. Difficoltà di natura tecnica che secondo Vodafone ed il suo appello, erano insormontabili, per i giudici amministrativi non esistono. Pertanto adesso le compagnie telefoniche tutte, devono provvedere a risarcire quanto guadagnato in più dalle bollette emesse a fatturazione ogni 28 giorni e pagate dagli utenti.

In linea di massima, la modalità di fatturazione che è stata di largo uso dal 2016 ha fatto pagare un mese in più di servizio a cliente. Adesso questo mese in più pagato deve essere risarcito agli utenti ed il Tar stabilisce che la soluzione deve avvenire entro la fine di dicembre.

I rimborsi

Come arriveranno i rimborsi dalle compagnie telefoniche è argomento che lo stesso Tar ha trattato nella risposta al ricorso di Vodafone. Secondo i giudici amministrativi, i consumatori o utenti di questi contratti di telefonia dovranno ricevere quanto loro spettante e illecitamente prelevato dai gestori, con un accredito diretto sulle future bollette telefoniche. La sentenza impone alle compagnie di risarcire gli utenti per tutte quelle bollette emesse con periodicità a 28 giorni a partire dal 23 giugno 2017. In definitiva, il Tar conferma in tutto quanto disposto dall’Agcom che aveva previsto nel prossimo 31 dicembre la data ultima offerta alle compagnie per rimborsare gli utenti.