Quando si discute di Euro e di Europa bisogna sempre andarci con i guanti di velluto. Sino ad oggi, infatti, le tesi che volevano la moneta unica come modificabile sono sempre state viste in modo molto critico, tacciate anche di ignoranza e populismo. Adesso però è un ex dirigente della Bce, Otmar Issing, a farsi avanti con questa tesi, dimostrando dunque che essa, seppur discutibile, non è del tutto campata in aria.

Issing: l'Euro non è irreversibile

Non è certo una dichiarazione da poco. Otmar Issing, ex capo economista della Banca centrale europea ed ex membro del suo Consiglio direttivo, ha tirato fuori una dichiarazione che farà indubbiamente discutere.

Al giornale Der Tagesspiegel, Issing ha dichiarato che l'euro sopravvivrà soltanto se tutti i Paesi rispetteranno gli impegni, e in questo senso l'unione monetaria è considerata irreversibile e quasi dogmatica. Ma se i conflitti dovessero divenire estremi, come già si rischia, per via dei cattivi comportamenti di alcuni paesi, il tema del ritiro dall'Euro ''non sarà più un tabù''.

La tesi del famoso economista coinvolge in prima persona il nostro Paese. A modo di vedere di Issing, l'Italia starebbe violando gli impegni presi in passato, e pertanto l'Ue dovrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di estromettere dalla moneta unica i Paesi che si comportano in un simile modo.

Questa tesi, seppur vista dagli occhi di una persona che ritiene l'uscita dall'Euro come molto negativa, per la prima volta è espressa comunque da chi ha sempre fatto parte di quel sistema.

Dunque, seppur suoni quasi come un avvertimento, dimostra in modo evidente che anche nei palazzi dei massimi poteri economici simili idee comincino a girare e ad essere valutate come realistiche.

Le critiche all'Euro da parte dei premi Nobel

Le parole di Issing riaprono un dibattito che, a differenza di quel che si crede, tiene banco anche a livelli economici molto alti.

Nelle tavole rotonde televisive si accusano subito di ignoranza e sovranismo da quattro soldi coloro che auspicano un'uscita dall'euro, ma in realtà simili posizioni sono condivise anche da importanti economisti. Primo fra tutti è forse Paul Krugman, professore di Princenton e premio Nobel per l'Economia nel 2008. Krugman è sempre stato molto critico nei confronti dell'Euro, in quanto considera il dogma della moneta unica una creazione dei mercati priva di legittimità democratica.