Le domande per il reddito di cittadinanza, in base alle ultime statistiche, potranno raggiungere un numero considerevole di possibili beneficiari. Infatti, in base alla bozza della relazione di accompagnamento all'attesissimo decreto, sono state stimate circa 5 milioni di persone, potenziali beneficiarie dell’assegno. L’assegnazione del reddito, nonostante il nome possa far pensare ad una platea ancora più ampia, sarà strettamente collegato alle condizioni economiche/occupazionali dei cittadini, in base alle quali saranno presi in considerazione i requisiti effettivi che il decreto finale prevederà come l'Isee e il patrimonio immobiliare.

Possibili tagli sull’assegno in base alla platea dei beneficiari

Il reddito di cittadinanza sarà, una volta approvato definitivamente il decreto ancora in discussione in questi giorni, un’elargizione economica parziale o totale fino a 1330 euro (per famiglie numerose), che permetterà, alle fasce sociali più bisognose, di poter raggiungere un reddito che superi la soglia di povertà. Secondo le ultime stime della platea dei possibili beneficiari, se i fondi stanziati per il reddito finiranno, allora ci sarà un possibile taglio economico dell'assegno.

I cittadini che risulteranno beneficiari e cioè con i giusti requisiti stabiliti dal decreto, saranno obbligati ad accettare un'offerta di lavoro che potrà prevedere, in relazione alla propria situazione familiare, anche il possibile spostamento su tutto il territorio nazionale.

Nello specifico sarà previsto l'obbligo di accettare almeno una delle tre offerte che il beneficiario potrà avere nell’arco di un anno: la prima entro 100 chilometri dalla propria residenza, la seconda entro 250 km fino ad arrivare all'intero territorio nazionale. Anche le aziende potranno accedere al programma del decreto offrendo formazione e posti di lavoro, ma il meccanismo non è ancora del tutto chiaro.

Inps: un ruolo fondamentale come supporto al reddito di cittadinanza

Al di là di qualche dettaglio che potrebbe porre piccoli cambiamenti sul reddito di cittadinanza, sono state sicuramente previste delle cosiddette ‘stampelle’ che risulteranno estremamente importanti per una possibile ricollocazione nel mondo del lavoro. Un ruolo molto importante nel cammino dell’iter del provvedimento è stato previsto per l'Inps che avrà l’onere della gestione delle procedure previste dal reddito.

Nel decreto, infatti, è previsto lo stanziamento di 50 milioni di euro per la possibile assunzione di nuovo personale nelle strutture dell'Inps e la stabilizzazione di figure attualmente precarie di Anpal (Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro). Inoltre saranno previste delle figure di tutori (navigator) che avranno la responsabilità principale di gestire, orientare e accompagnare chi avrà aderito al Patto per il lavoro fino al suo effettivo collocamento.