Il reddito di cittadinanza nel 2019 costerà allo Stato “solo” 7,1 miliardi grazie alla partenza ritardata di qualche mese della misura fortemente voluta dal M5S e inserita nel contratto di governo con la Lega. I cittadini in difficoltà economiche potrebbero iniziare a percepire l’assegno (sotto forma di “carta acquisti” per spese certificate e con precisi paletti) da aprile, come previsto dall’ultima versione del provvedimento frutto del compromesso con l’Unione europea siglato lo scorso dicembre in vista dell’approvazione, senza strappi con Bruxelles, della legge di bilancio.

Non cambierà, secondo quanto filtrato in queste ore da ambienti vicini all’esecutivo e in particolare ai 5 stelle, la platea di beneficiari, che dovrebbero essere composta in prospettiva da 5 milioni di cittadini.

Reddito di cittadinanza per 5 milioni di italiani

Qualora i fondi stanziati dal Ministero dell’Economia non dovessero bastare per eccesso di domande, una delle clausole di salvaguardia concordate con l’UE imporrà allo Stato di procedere a un taglio dell’assegno in misura proporzionale alle esigenze di tutela dell’equilibrio dei conti pubblici. Avranno diritto al reddito di cittadinanza da 780 euro di base al mese i cittadini italiani in possesso di un’attestazione ISEE di valore non superiore ai 9360 euro, con reddito familiare inferiore a quota 6mila annui e scala di equivalenza per i single fino al 2,1 totale.

Lo stesso beneficio è garantito agli stranieri residenti sul territorio nazionale da almeno 10 anni, coperti cioè dal cosiddetto “permesso di lungo soggiorno”. A tutti coloro che dimostreranno di vivere in affitto con regolare contratto verrà assicurata un’integrazione della somma a di 280 euro mensili, a titolo di contributo per il pagamento del canone di locazione.

Costi e regole del reddito di cittadinanza

Determinante, ai fini dell’aumento della cifra concessa dallo Stato al cittadino disoccupato (in cerca di lavoro o da reinserire tramite la rete dei servizi sociali), sarà il quoziente familiare che potrebbe far “gonfiare” l’assegno fino al tetto massimo di 1330 € per beneficiari con figli a carico, nello specifico una famiglia di 3 adulti e due minorenni.

La scheda “ufficiosa” dell’agenzia di stampa Ansa parla anche della possibilità di prelevare agli sportelli bancomat dall’apposita carta contanti per 100 euro al mese, mentre per il resto si tratterà di effettuare pagamenti per beni essenziali sotto indiretto monitoraggio dell’ente erogante. Confermate le sanzioni “esemplari” per chiunque trasgredisca le regole certificando il falso e truffando la collettività: 6 anni di carcere, come deterrente, ai “furbetti” del RdC.