"Com'è noto l'Italia ha la digital tax e la faremo entrare in vigore dal prossimo gennaio". Così il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, rilancia il tema della tassazione dei grandi colossi del web. "La misura c'era ma non era operativa", spiega il ministro al margine dell'Ecofin tenutosi a Lussemburgo. Precisa poi che la web tax non riguarda soltanto il Belpaese, ma sarà inserita in una misura definita sul piano internazionale.

Cos'è la digital tax

Con il termine "digital tax" (o web tax) si fa riferimento a un'imposta per i grandi gruppi digitali, il cui tema è stato affrontato e discusso in sede europea senza però essere appoggiato da tutti gli Stati membri: al momento, sembra che solo 23 paesi su 28 siano favorevoli. Intanto, stati come Austria, Spagna, Regno Unito, Francia e Italia hanno varato provvedimenti del genere sul piano nazionale.

Nella fattispecie, la web tax contenuta nella legge di bilancio approvata lo scorso anno, con il precedente esecutivo a guida Lega-Movimento Cinque Stelle, presenta delle similarità con quella francese.

In sostanza, tale sistema prevede una tassa del 3% sui ricavi delle società digitali con un fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro e in Italia maggiori di 5,5 milioni. Nonostante l'esistenza, tale legge non era ancora stata attivata, poiché trattasi di una normativa piuttosto delicata. Per essere efficace, infatti, è necessario un coordinamento ponderato e globale.

L'Ocse: 'Bisogna trovare un accordo entro il prossimo anno'

Recentemente, anche l'Ocse (la Convenzione sull'Organizzazione per la Sicurezza e lo Sviluppo Economico) è tornata sulla questione, invitando a trovare una soluzione che, in Europa, sia condivisa il più possibile. Il segretario generale, Angel Gurria, mette in guardia dai rischi cui si potrebbe andare incontro, se nel prossimo anno fallirà l'ennesimo tentativo di raggiungere un accordo, aggiungendo: "Ciò aumenterebbe il pericolo che i Paesi agiscano unilateralmente, con conseguenze negative su un'economia globale già fragile".

Al prossimo G20 di Washington, previsto per le giornate del 17 e del 18 ottobre, l'Ocse si renderà protagonista della presentazione di una riforma planetaria che possa accordare Cina, America ed Europa. L'obiettivo è far sì che gruppi multinazionali e società digitali "Paghino le Tasse ovunque abbiano significativi legami diretti con i consumatori e generino i loro profitti".

A mostrare una reazione positiva è stato Amazon, per il quale si tratta di un passo in avanti molto importante, così come è importante raggiungere un'intesa consensuale, in modo da favorire la crescita del commercio globale.

La Tobin Tax e la legge di bilancio

Il Ministro dell'Economia Gualtieri ha parlato anche di una riunione che ha avuto luogo con quei "Paesi che partecipano alla cooperazione rafforzata sulla tassa sulle transazioni finanziarie, la Tobin Tax (...)" e a tal proposito ha detto: "Stiamo facendo passi avanti ed auspico che possiamo essere in dirittura d'arrivo rapidamente".

Gualtieri si è soffermato anche sulla legge di Bilancio, sperando che possa ricevere una valutazione positiva dalla Commissione dell'Unione Europea. Soprattutto, il ministro confida in una dialettica finalizzata al chiarimento, che non provochi scossoni particolari.