Da gennaio 2020 la Boeing smetterà di produrre il modello 737 Max, il quale non è altro che l'ultimo modello della linea B737, uno tra gli aeromobili più utilizzati dalle compagnie aeree di tutto il mondo. Si tratta di un mezzo impiegato per rotte a corto e medio raggio. Ma per capire l'importanza del giro d'affari che si cela dietro l'azienda leader nella costruzione di aeromobili, basta citare un dato: sono più di 10mila gli esemplari di 737 al lavoro intorno al globo. Dal 2016 Boeing mette in aria il prototipo più all'avanguardia della propria scuderia, il nuovo 737 Max, sintesi perfetta tra ingegneria aerospaziale e tecnologia più avanzata.
Difatti, il nuovo aeromobile targato Boeing avrebbe dovuto sostituire, lentamente, l'ormai più classico e datato 737. Se non fosse, però, per due eventi a dir poco spiacevoli che a distanza di pochi mesi che hanno riguardato, entrambi, proprio il Boeing 737 Max. Ci si riferisce al volo numero 302 di Ethiopian Airlines, dello scorso 10 marzo, partito da Addis-Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya, schiantatosi al suolo con 157 tra passeggeri e membri dell'equipaggio. E, ancor prima, un'altra tragedia aveva fatto sorgere i primi dubbi sull'affidabilità del nuovo prototipo firmato Boeing. Il 29 ottobre 2019, il volo Lion Air JT610 è precipitato pochi minuti dopo la partenza da Giacarta, provocando la morte di 189 persone.
La decisione di interrompere la produzione di 737 Max
Dopo i gravi incidenti degli scorsi mesi, tutti i Boeing 737 Max in dotazione alle compagnie aeree sono stati fermati a terra. Ma c'è di più: la Federal Administration Aviation, agenzia statunitense incaricata di regolare e sovrintendere ogni aspetto dell'aviazione civile, avrebbe posto in stato di fermo gli aeromobili in questione soltanto dopo la seconda tragedia di Ethiopian Airlines, pur sapendo dei malfunzionamenti che avevano interessato il 737 Max in Indonesia, il 29 ottobre 2018.
Al momento si tratta di un blocco a tempo indeterminato. Dopo la polemica nei confronti dell'agenzia federale, è intervenuto l'AD di Boeing che, attraverso un comunicato, ha reso nota la decisione di sospendere la produzione dei 737 Max. L'annuncio ha completamente affondato il titolo Boeing in borsa. A Wall Street, nella giornata di ieri, il titolo ha registrato un vorticosa discesa del 4,92%.
Un vero e proprio danno all'immagine di una compagnia che rappresenta la punta di diamante dell'industria americana, e che negli ultimi mesi ha visto una decurtazione del proprio utile di circa cinque miliardi di dollari. Dennis Muilenburg, amministratore delegato della società statunitense, non si scompone, ma anzi tranquillizza i lavoratori sostenendo che non è previsto alcun taglio del personale.