La crisi economica generata dall'emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova le finanze non solo di piccole e medie imprese ma anche delle multinazionali. Proprio FCA ha richiesto un prestito da 6,3 miliardi di euro rivolgendosi a Banca Intesa San Paolo e usufruendo della garanzia statale di SACE. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha aperto a tale possibilità sottolineando come sia doveroso tenere ancorata all'Italia una multinazionale importante come FCA. Allo stesso tempo l'azienda dovrà rispettare degli impegni molto rigidi al fine dell'ottenimento del prestito.

Proprio questa richiesta ha riscontrato diverse polemiche in Italia, in particolar modo da parte del cantautore emiliano Vasco Rossi. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha fatto notare come la richiesta da parte di FCA sia un prestito e non di certo un regalo. Intanto, Vasco, probabilmente contrariato per la richiesta da parte di FCA, ha pubblicato su Instagram un post in cui afferma che la sua residenza in Italia è "scolpita nella pietra".

Vasco Rossi: 'La mia residenza in Italia è scolpita nella pietra'

Vasco Rossi ha utilizzato Instagram per dichiarare: "La mia residenza in Italia è scolpita nella pietra". Ha poi aggiunto come hashtag #paradisifiscali #fca #agnelli". Il cantante, come sostiene 'Il Fatto Quotidiano', avrebbe lanciato dei messaggi eloquenti schierandosi apparentemente contro la concessione da parte di una Banca privata italiana (con garanzie di Stato) del prestito a FCA.

Un'operazione, quella della multinazionale, che però rispetta a pieno le normative vigenti in quanto ha utilizzato il ramo italiano FCA per avviare la richiesta a Banca Intesa San Paolo. La richiesta avanzata dalla multinazionale della famiglia Agnelli sembrerebbe aver infastidito il cantante italiano, che ha rimarcato il fatto che ad esempio tutto il suo patrimonio sia in Italia, con gli oneri e gli onori del caso.

Il prestito richiesto da FCA al governo Italiano

Come è noto FCA ha richiesto 6,3 miliardi di euro a Banca Intesa San Paolo per fronteggiare la crisi economica che sta attanagliando in questo periodo l'Italia e l'Europa intera. Come scrive quifinanza.it, la pandemia non fermerà la fusione prevista fra FCA e PSA. I miliardi richiesti servirebbero proprio per dare sostegno ad Exor confermando il dividendo (che ammonta a 5,5 miliardi di euro) che alla base della trattativa con i francesi.

FCA non vorrebbe quindi utilizzare il budget presente in Exor. Attingere al 'forziere olandese' infatti significherebbe mettere a rischio la fusione FCA-Peugeot andando quindi a squilibrare tutti i calcoli fatti.

Gualtieri: 'Si tratta di un prestito, non di un regalo'

Sull'argomento è intervenuto il ministro dell'Economia Gualtieri, che ha sottolineato come sia un dovere tenere ancorata all'Italia una grande multinazionale come FCA. Allo stesso tempo il ministro ha dichiarato: "Si tratta di un prestito e non di un regalo, abbiamo chiesto a Fca impegni aggiuntivi rispetto a quelli esistenti". Fra questi impegni spiccano sicuramente il dovere di FCA di investire in infrastrutture italiane e allo stesso tempo il divieto di delocalizzazione della produzione fuori dall'Italia. Gualtieri ha poi aggiunto: "La garanzia dello Stato è legata a queste condizioni".