Repubblica ha intervistato Lars Feld. Si tratta di uno degli esperti che guida i consulenti economici della cancelliera tedesca Angela Merkel. Dalle sue parole è emerso che da parte dell'Europa c'è volontà di supportare i paesi in difficoltà nella ripresa economica dopo l'emergenza sanitaria. A Roma, però, potrebbe essere chiesto di lavorare per risolvere quello che può essere considerato un atavico problema dell'economia italiana: l'alto debito pubblico. Feld, in particolare, ha spiegato alcune delle caratteristiche che potrebbero contraddistinguere il Recovery Fund e le misure che l'Europa è pronta a mettere in campo per fronteggiare le difficoltà finanziarie del momento.
Recovery Fund dovrà essere condiviso
La portata stimata del Recovery Fund è di 500 miliardi. Lars Feld ha chiarito alcuni punti relativi alla misura, spiegando i motivi per il quale da parte sua non c'è condivisione di "entusiasmo o stroncature" rispetto alla visione delle cose. "Non ci saranno - ha spiegato - più soldi per la Ue, né una perenne possibilità di indebitamento. Il Fondo è temporaneo. Emetterà bond, ma non avranno una durata maggiore di dieci anni". Lars Feld ha, inoltre, segnalato la necessità di trovare compromessi con stati come Austria, Olanda, Svezia e Danimarca. A suo avviso saranno loro a sincerarsi del fatto che la misura in questione possa essere temporanea.
Lars Feld chiede riforme all'Italia
Il Recovery Fund, secondo quanto prospettato dal consigliere di Angela Merkel, non avrà principi di funzionamento assimilabili a un cofinanziamento. "Andrà - ha specificato - direttamente alle aziende e a determinate istituzioni in base a criteri prestabiliti, ma non a finanziare i conti pubblici".
Una parte dei soldi secondo, Lars Feld, sarà data come trasferimenti un'altra parte sarà rappresentata da prestiti.
Tuttavia, all'orizzonte potrebbero esserci compromessi legati agli abbassamenti dei debiti per facilitare gli accordi. Uno scenario che naturalmente riguarda direttamente l'Italia e la sua situazione dei conti.
Secondo il consigliere di Angela Merkel ci può stare che nel prossimo futuro possano essere introdotte richieste di impegni più chiari per la riduzione delle situazioni debitorie. La puntualizzazione, non a caso, è stata diretta: "Non possiamo andare avanti così, senza che in particolare l'Italia abbassi il debito".
"Se l'Italia - ha proseguito - non fa le riforme e non aumenta la produttività il Pil non crescerà". Rimandare, nell'opinione di Feld, avrebbe un'unica brutta conseguenza: "Altrimenti passiamo da una crisi all'altra e il problema dell'Italia non farà che aumentare". Secondo Lars Feld il Recovery Fund sarà pronto l'anno prossimo.