L'1 marzo scade il termine del blocco delle cartelle esattoriali deciso per via dell'emergenza Covid. La tanto attesa sospensione delle cartelle esattoriali, per le rate scadute nel 2020 che sembrava potesse essere inserita nel decreto Ristori 5 del nuovo governo Draghi, sembra non aver avuto esito positivo. Ciò significa che senza una nuova proroga fino al 30 aprile 2021 per le cartelle congelate si ritornerà a pagare. In arrivo c'è però un saldo e stralcio ovvero una cancellazione totale per le cartelle fino a 5 mila euro a partire dal 2015. Un'altra novità che potrebbe esser contenuta nel provvedimento sui Ristori 5 in preparazione al Mef è invece quella che riguarda le cartelle esattoriali sopra i 5.000 euro.
Saldo e stralcio contenuto nel Ristori 5 e la data del 1° di marzo
Per tali cartelle dovrebbe esser possibile rottamare gli importi senza calcolare sanzioni e interessi, pagando dunque solo il valore della cartella per due anni. Inizia il conto alla rovescia anche per la pace fiscale. Secondo indiscrezioni la nuova pace fiscale potrà prendere l'avvio da giugno. Si vuole consentire all'Agenzia Entrate di riprendere il lavoro di riscossione in maniera graduale dato che i suoi dipendenti devono smaltire un arretrato sulle cartelle di circa mille miliardi. Quello che è certo è che dal 1° di marzo la macchina fiscale si rimette in moto, ricominciando a notificare 50 milioni di cartelle e avvisi di accertamento nell'arco temporale di due anni.
Secondo alcuni ci potrebbe essere un possibile rinvio di due mesi, ora al vaglio del governo, che dovrebbe riguardare unicamente ii versamenti delle rate delle rottamazioni, ma non gli invii dei nuovi atti.
Per non perdere i benefici della rottamazione ter ( composta da cinque rate ) e del saldo e stralcio (di due rate), lunedì 1° marzo 2021 bisognerà quindi pagare le rate scadute nel 2020, per non rischiare di perdere il beneficio.
Le somme pagate in precedenza inoltre verranno considerate in acconto sul debito totale. Per la Rottamazione ter vengono concessi dei giorni di tregua nel senso che solo la prima rata scaduta del 2021 (non le rate scadute del 2020) può essere pagata entro l’8 marzo 2021. ll versamento può avvenire tramite il modulo di pagamento RAV o tramite PagoPA.
Le altre novità del decreto Ristori 5
Nel nuovo decreto ristori 5 in preparazione e in uscita la prossima settimana, ci sarebbe una novità che riguarda anche i professionisti, gli autonomi, le imprese con partita iva. Dovrebbe infatti sparire il riferimento ai codici Ateco. Ciò significa che per accordare i vari indennizzi si dovrebbe far riferimento al calo del fatturato del 33% del 2020 rispetto al 2019 ma su base annuale, abbandonando quindi il parametro di riferimento del solo mese di aprile.