Rispetto al 2021, quest'anno serviranno mediamente 564 euro in più a famiglia per la spesa alimentare, secondo le ultime stime della Coldiretti.

Secondo l'associazione di categoria, se non verranno adottate misure efficaci oltre 2,6 milioni di italiani vivranno quello che si chiama "rischio alimentare", dovendo chiedere aiuto per poter mangiare. Per evitare il collasso della filiera, il presidente Ettore Prandini ha proposto al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini maggiori incentivi al settore e l'istituzione di un Ministero dell'agroalimentare.

Caro spesa, l'analisi della Coldiretti

Dall'ultima analisi condotta dalla Coldiretti, nel 2022 le famiglie italiane hanno dovuto spendere 9 miliardi di euro solo per la spesa alimentare: si parla di circa 564 euro in più a famiglia in un anno. Solo per pane, pasta e riso, gli italiani hanno speso 115 euro in più rispetto al 2021, mentre per carne e salumi si parla di un esborso aggiuntivo di circa 98 euro.

Tutto ciò non fa altro che creare maggior problemi a livello di diseguaglianze sociali. Stando alla Coldiretti, a oggi oltre 2,6 milioni di persone in Italia sono a rischio alimentare e potrebbero dover chiedere aiuto per mangiare a causa del caro spesa, facendo riscorso alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari.

Solo i pacchi alimentari, stando ai dati del Fondo per l'aiuto europeo agli indigenti (Fead), hanno contribuito al sostegno di oltre 538mila bambini under 15, quasi 300mila anziani, 82mila anziani senza fissa dimora e 32mila disabili.

Le cause di questo aumento dei prezzi

Tra le cause di questo fenomeno c'è l'aumento del costo dell'energia.

Solo il settore agroalimentare richiede ben 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) per garantire la produzione e la conservazione dei prodotti, oltre al funzionamento di trattori, serre e trasporti, e all'utilizzo costante di fertilizzanti e materiali plastici.

Oltre al caro energia, a pesare sulla filiera è anche la dipendenza alimentare dall'estero, come nel caso del grano ucraino, oltre al taglio dei raccolti a causa della siccità.

Stando a Coldiretti, le perdite dovute ai danni della mancanza d'acqua ammonterebbero a 6 miliardi, in pratica il 10% della produzione.

Nonostante l'introduzione di nuove tecniche e l'adozione di tecnologie 4.0, oltre al miglioramento della produzione di bioenergie come fotovoltaico e biometano, il caro gas e bollette resta pesante per tutte le imprese dell'agroalimentare e tutto ciò non può portare che a un inevitabile rincaro nel carrello della spesa.

Prandini: 'Garantire la sopravvivenza delle imprese agricole:

Per evitare che la situazione del caro spesa si aggravi, anche sul piano sociale, al meeting di CL di Rimini il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha presentato un piano in cinque punti a tutte le forze politiche, così da "assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo".

Tra i principali punti di questo piano c'è l'importanza dei "35 miliardi di fondi europei per l'agricoltura italiana nei prossimi cinque anni", più la necessità di istituire il Ministero dell'agroalimentare, una nuova istituzione che si imponga su "cibo sintetico, Nutriscore e all'accordo Mercosur", e che sostenga "la ricerca su nbt in campo aperto, alla sostenibilità con bioeconomia circolare, biocarburanti e biogas".